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Il monologo di Teresa Mannino a Sanremo 2024

L'attrice siciliana ha co-condotto la terza serata del Festival di Sanremo

Pubblicato:09-02-2024 09:53
Ultimo aggiornamento:09-02-2024 09:53
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teresa mannino
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ROMA – Niente monologhi quest’anno al Festival di Sanremo, ma per Teresa Mannino si fa un’eccezione. La co-conduttrice della terza serata si prende l’Ariston con la sua simpatia e con le sue graffianti riflessioni.

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IL MONOLOGO DI TERESA MANNINO

“Siamo nel 2024, ma ragioniamo come 2524 anni fa.Il filosofo greco Protagora diceva che l’uomo è misura di tutte le cose, e per noi l’uomo ricco, bianco e occidentale è misura di tutte le cose, solo che l’ha persa, pensa che tutto il resto del mondo sia a sua disposizione e quello che non serve viene eliminato- dice l’attrice siciliana-. E le donne? Che fanno? Eppure sono indaffarate. Parliamo allora di essere umano, ancora meglio di animale umano. Il 60% del nostro patrimonio genetico è uguale alle banane, per quello si dice ‘mi sono sbucciata le ginocchia’, con le scimmie è uguale al 98%, solo che l’informazione non è molto diffusa, gli scimpanzé ci tengono a non farlo sapere- scherza Mannino-. Ci sentiamo superiori perché parliamo, in realtà gli animali e le piante lo fanno in altro modo. I babbuini, per esempio, si salutano strizzandosi il pene”. Mannino resta poi in tema mondo animale e porta sul palco l’organizzazione delle formiche tagliafoglia, che prevede l’uso dei maschi solo per la riproduzione. “L’unico compito è fornire gli spermatozoi, che stanno nella spermateca della regina, me la devo fare pure io la spermateca… il loro compito è il volo nuziale, si accoppiano e dopo muoiono perché non servono più. Ma quanto sono avanti- riflette-. Non hanno problemi a gestire gli ex e i maschi felici perché la loro vita è un’unica grande scopata. Gli animali umani, invece, preferiscono il potere sugli altri uomini, sulle donne, sui bambini, sulla natura. Anche a me piace il potere, ma il potere di, che ha un’altra energia, il potere di ridere e far ridere, di vestirmi con le piume, di cantare stonata, di ballare per strada“.


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