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A2A a Ecomondo, l’ad Mazzoncini: “C’è grande accelerazione, permessi più snelli sulle rinnovabili”

"Quindici miliardi per l'idroelettrico moderno prima della scadenza delle concessioni nel 2029"

Pubblicato:08-11-2023 15:50
Ultimo aggiornamento:08-11-2023 16:42
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RIMINI – Autorizzazioni più snelle per non intasare l’attività di Terna; potenziamento degli investimenti sull’idroelettrico, l’unica rinnovabile programmabile; utilità dei buoni comportamenti. La multiutility A2A porta la sua filosofia aziendale a Ecomondo, il salone della green economy di Italian exhibition group in corso a Rimini. E l’amministratore delegato Renato Mazzoncini spiega alla ‘Dire’ lo status quo del comparto energia in Italia e le prospettive che si aprono.

Sul fronte delle rinnovabili, entra nel merito Mazzoncini, “l’Italia sta accelerando, anche in maniera significativa”: se a gennaio 2022 si installavano 100 megawatt al mese, a giugno 2023 sono diventati 500. Tuttavia, precisa, “se continuiamo con questo ritmo siamo ancora un po’ in ritardo rispetto ai 10 giga all’anno che dobbiamo riuscire a installare”, si deve “incrementare di un 50% la velocità”. Anche se quello che “più preoccupa in questo momento” Mazzoncini, oltre la velocità, è il fatto che “la complicazione da un lato del permitting, e dall’altro lato il congestionamento di Terna sulle richieste di connessione alla rete, siamo arrivati a oltre 300 giga di progetti presentati contro i 60 che dobbiamo fare per il Piano energia clima, Pniec, entro il 2030”.

Una situazione, sottolinea l’Ad di A2A, che sta portando “a una sorta di inflazione nel costo delle autorizzazioni”. Insomma, prosegue Mazzoncini, è “un po’ paradossale” che, oltre a un po’ di inflazione sul costo dei pannelli e delle pale eoliche, “il costo del pezzo di carta dell’autorizzazione sia diventato 10 volte più costoso di quello che dovrebbe ragionevolmente essere e questo perché è difficile ottenerlo”.


Un costo dell’energia che si pagherà nei prossimi 20 anni. “Allora- prosegue Mazzoncini- sarebbe molto importante snellire tutto il processo, quindi rendere il permitting più semplice e chiedere a chi presenta i progetti di essere soggetti credibili, banalmente chiedendo una fideiussione”. Cosi da “potere sbottigliare un po’ le incredibili richieste che ci sono sul mercato”.

Sul fronte dell’idroelettrico, l’unica rinnovabile programmabile per cui “molto preziosa”, continua Mazzoncini, sentito dalla ‘Dire’ a Ecomondo a Rimini, l’Italia è il terzo Paese in Europa dopo Norvegia e Francia e il 40% di tutta l’energia rinnovabile viene dall’acqua. “È dunque importante” tenerlo bene: tutti gli impianti sono stati costruiti a inizio ‘900 e richiedono manutenzione. A2A stima che “ci sono circa 15 miliardi di euro di investimenti da fare, il dialogo con Regioni e governo è aperto per anticipare gli investimenti rispetto alla scadenza delle concessioni nel 2029″.

L’Italia può infine decisamente migliorare sotto il profilo dell’efficientamento energetico: può infatti “passare dal 22% di autonomia energetica al 58%, lavorando a metà su rinnovabili e a metà sull’efficienza energetica. L’anno scorso, anche per il caro energia- conclude Mazzoncini- i consumi sono calati del 19%, il che dimostra come già solo da buoni comportamenti possiamo ottenere un risultato straordinario”. Da consolidare “continuando a sostituire caldaie e serramenti”.

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