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Gli stereotipi di genere sono un virus sociale: il video del Cnr

Il modo in cui il concetto di maschile e femminile viene trasmesso plasma gli adulti di domani

Pubblicato:08-03-2024 07:57
Ultimo aggiornamento:07-03-2024 17:58
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disegno bambini screen cnr
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ROMA – La voce dell’innocenza: bambini e ragazzi, intervistati dal Cnr, svelano quanto siano profondi gli stereotipi di genere che plasmano la mentalità, fin dall’infanzia. Tutti gli ambiti sono coinvolti: i giochi, il lavoro, i libri. Il modo in cui il concetto di maschile e femminile viene trasmesso, fornisce agli adulti di domani uno schema predefinito in cui inserirsi.

I preconcetti sul genere sono ancora persistenti nelle nuove generazioni, come dimostrano le indagini del gruppo di ricerca Mutamenti Sociali, Valutazione e Metodi (Musa) dell’Istituto di ricerche sulla popolazione e le politiche sociali (Irpps) del Consiglio nazionale delle ricerche, coordinato da Antonio Tintori, ideatore del video e voce narrante.

I DATI DEL CNR SUGLI STEREOTIPI DI GENERE

Nel “Rapporto sullo Stato dell’Infanzia” del 2021, i dati raccolti, su un campione di 410 bambine e bambini delle scuole primarie dei Municipi VI e VIII di Roma, mostravano un’adesione medio-alta al ruolo stereotipato sia maschile (58,6%) sia femminile (52,9%). Il “Rapporto sullo Stato dell’Adolescenza” del 2022, attraverso uno studio condotto a livello nazionale, coinvolgendo 4.288 studentesse e studenti di scuole pubbliche secondarie di secondo grado, ha confermato queste tendenze, rivelando tuttavia solo l’indebolimento delle idee sessiste al crescere dell’età, ovvero la presenza nella fascia adolescenziale di livelli medio-alti di adesione al ruolo stereotipato maschile (28,3%) e femminile (30,8%), inferiori a quelli registrati nella scuola primaria, con un’importante prevalenza maschile.


“Ne parliamo in continuazione e tutti i giorni c’è chi subisce i loro effetti”, afferma Antonio Tintori. “Gli stereotipi di genere sono un ‘virus sociale’ che contraiamo nei primissimi anni di vita, ci impongono schemi di comportamento, scelte di vita. Non lasciamo attecchire sul nascere i preconcetti di genere, impariamo a riconoscerli in tempo, impariamo a non educare alla disuguaglianza”.

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