ROMA – Tra i pezzi più apprezzati, ma anche criticati, del 74esimo Festival di Sanremo c’è “Onda alta” di Dargen D’Amico. Il cantautore, nella serata di ieri, è tornato a commentare l’intervento fatto la sera prima: quel “cessate il fuoco” riferito conflitto in Medioriente.
“Io non volevo essere politico– ha detto a conclusione della sua seconda esibizione- quando ho letto politico mi sono preoccupato. In vita mia ho fatto tanti peccati, anche gravi, ma non ho mai pensato di avvicinarmi alla politica“. E poi ha concluso: “Ero semplicemente guidato dall’amore e dalla sensazione che siano sempre di più le cose che abbiamo in comune e su quelle mi vorrei concentrare”.
Il rapper e producer è salito sul palco con un completo firmato Moschino che rappresenta il mare di notte illuminato dalla luce di un faro.
Poco prima, Diodato – che ha presentato Dargen – aveva commentato: “È un piacere presentarti, ancora di più dopo le parole che hai detto ieri sera e che condivido pienamente”. Al debutto di “Onda Alta”, Dargen aveva detto: “Dedico questo pezzo a mia cugina Marta, che ora studia a Malta. Non tutti i bambini hanno questa fortuna nel Mediterraneo, ci sono bambini sotto le bombe, senza cibo e acqua. Il nostro silenzio è corresponsabilità. Cessate il fuoco, la storia e Dio non accettano la scena muta”.
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