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Arriva ‘Iginia’, la nave green per lo Stretto di Messina 

La nuova nave di Rete ferroviaria italiana (Gruppo Fs Italiane)

Pubblicato:07-03-2022 18:12
Ultimo aggiornamento:06-04-2022 19:55
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PALERMO – Una nave ‘green’ per il servizio di traghettamento nello Stretto. È stata inaugurata questa mattina, nel porto di Messina, Iginia, la nuova nave di Rete ferroviaria italiana (Gruppo Fs Italiane). La nave, costruita dall’Associazione temporanea d’imprese composta dalla mandataria T. Mariotti spa e dalla mandante Officine Meccaniche Navali e Fonderie San Giorgio del Porto Spa, sarà operativa da domani e offrirà servizi per il trasporto di treni, passeggeri e merci tra Messina e Villa San Giovanni. Al taglio del nastro dell’Iginia hanno partecipato Enrico Giovannini, ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, Vera Fiorani, amministratrice delegata e dg Rfi, Giuseppe Marta, direttore Navigazione Rfi, Gaetano Armao, vice presidente della Regione Siciliana, e Leonardo Santoro, commissario straordinario di Messina.

L‘investimento economico è di 57 milioni di euro, sette dei quali finanziati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) per la tecnologia green, “la cui implementazione, come da programma, sarà avviata – spiega una nota – a partire dal prossimo mese di novembre”. Iginia è green non solo per il sistema di propulsione, garantito anche da due pacchi di batterie ricaricate dai pannelli solari già installati sulla nave o dalle prese di terra presenti nelle invasature. A bordo sono presenti anche innovativi impianti di trattamento delle acque di sentina e delle acque nere, per garantire una più efficace riduzione delle emissioni inquinanti. Tecnologie che permettono zero emissioni di CO2 e gas serra, sia in porto che nelle manovre di entrata e di uscita.

Iginia ha ottenuto la certificazione ‘Green Plus’, il massimo attestato nel campo della sostenibilità, dal Registro italiano navale, “a conferma – ancora la nota – dell’impegno del Gruppo FS per l’ambiente”. Il sistema di governo della nave è garantito da tre motori principali e tre propulsori azimutali a passo variabile, “mentre due eliche trasversali ne consentono la massima manovrabilità”. Dalla celata di prora, attraverso il ponte mobile, sono effettuate tutte le operazioni di carico/scarico di carrozze e carri ferroviari; gli eventuali mezzi gommati, invece, accedono al ponte di carico dal portellone di poppa e da quello laterale, oltre che dalla celata di prora.


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