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DiMaio, nasce una stella tra opera e musica elettronica/VIDEO

“Il mio progetto artistico è simbolo della libertà d’espressione”, dice l'artista

Pubblicato:07-03-2017 11:01
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 10:59

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ROMA – DiMaio, romano, 38 anni, look misterioso e lungo soprabito nero, racconta alla Dire la sua giovane storia artistica, lo studio e la volontà per arrivare ad essere un sopranista, sconvolgendo tutti i canoni e inaugurando un registro musicale originale che non assomiglia a niente e a nessuno.  E’ da giorni in vetta su ITunes classic. “Vedrò con mio diletto” di Vivaldi è uscito il 24 febbraio. Stesso successo aveva avuto il primo singolo “Lascia ch’io pianga” di Handel del 18 dicembre. Il progetto artistico è originale: musica barocca arrangiata con sonorità elettroniche nord-europee. Etichetta di produzione Inri Classic e Warner Italia. A completare la scelta coraggiosa  una “vocalità femminile”, da controtenore o sopranista, una rarità per gli uomini, che suscita tanta curiosità. “Un dono di natura– lo definisce l’artista– che deve essere accompagnato da tanto studio e da una buona tecnica”.

Presto uscirà l’album e ci saranno “belle sorprese”. DiMaio canta per un pubblico di tutte le età. Per chiunque ami le sperimentazioni e qualche “purista conservatore” si ricrederà.  Attraverso questa contaminazione, anche i giovani potranno avvicinarsi all’opera e conoscere il repertorio classico. Proprio pensando ai ragazzi e a quanti scelgono la via dei Talent, tanto di moda per il successo, la raccomandazione è di farli solo se si ha una forte identità artistica.

Nonostante l’originalità c’è posto, tra i suoi gusti, anche per la musica leggera tradizionale.  E confessa di seguire con devozione il rituale appuntamento di Sanremo. Anzi, di più. Spera d’andarci un giorno con questo progetto innovativo. Il successo ha un suo veleno, ma DiMaio è pronto. Grazie alla vicinanza di tanti nomi importanti della musica, della famiglia e degli amici di sempre. “Bisogna essere forti e ottimisti– dichiara-. Le personalità artistiche con cui ho lavorato mi hanno trasmesso tanto. Sono stato fortunato. Devo molto al mio maestro Giuseppe Nicodemo”. Da Cecilia Bartoli per l’opera a Philip Jaroussky, il più famoso controtenore dei nostri tempi, ad Elisa per la musica leggera. DiMaio conclude la sua intervista presentando le sue Muse. Classiche e pop. E non può che essere cosi per questa Voce Regina che ha tolto ogni distanza tra passato e futuro.


di Silvia Mari, giornalista professionista

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