NEWS:

Presentato il nuovo marchio Alitalia, Renzi: “Due Italie, una si lamenta e l’altra ci prova”

[caption id="attachment_10383" align="alignleft" width="300"] Aereo Alitalia[/caption] ROMA - Il presidente del consiglio

Pubblicato:04-06-2015 14:40
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:22

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp
Aereo Alitalia

Aereo Alitalia

ROMA – Il presidente del consiglio Matteo Renzi, insieme al presidente di Alitalia Luca Cordero di Montezemolo e agli a.d. di Alitalia e Etihad Silvano Cassano e James Hogan hanno svelato il nuovo brand della compagnia di bandiera, applicato al nuovo Airbus 330.

 

Alitalia “e’ il simbolo delle due Italie che sono davanti a noi”, spiega il presidente del consiglio.
“C’e’ chi puo’ dire che Alitalia e’ il simbolo dell’Italia perche’ in questi anni abbiamo perso tante occasioni. Quella- dice Renzi- e’ l’Italia del pianto e del rimpianto. Ma se iniziamo coi rimpianti non finiamo piu’: quanti rigori abbiamo sbagliato? L’altra Italia e’ quella delle persone di qualita’ che provano a scrivere l’Italia del futuro. Una e’ l’Italia di chi vive di lamentele e rimpianti. L’altra di chi prova a scrivere una pagina nuova”.


 

M. Renzi

M. Renzi

Alitalia, dice Matteo Renzi, “puo’ essere l’azienda che rappresenta il Paese piu’ bello del mondo”.
Quindi rivolgendosi ai lavoratori della compagnia di bandiera spiega: “Io aggiungo una mia promessa alle vostre. Mentre voi fate questo cammino difficile di ripartenza, noi cercheremo di rendere questo paese non solo un museo delle cere, ma un paese vivo, dinamico, un laboratorio. Dobbiamo cambiarlo convinti che noi siamo l’Italia. Questo chiediamo a noi stessi e a tutti i cittadini”.
Il presidente del consiglio conclude: “Dobbiamo crederci e impegnarci, perche’ e’ finito il tempo in cui anche in questo settore bastava lamentarsi. Se vola Alitalia, vola l’Italia. Buon volo“.

 

(Dettagli nel notiziario DIRE in abbonamento)

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it