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‘Come d’aria’, Ada d’Adamo e la figlia unite in una danza di anime

La scrittrice è scomparsa per una malattia, ma resta in gara al Premio Strega. Nel libro parla alla figlia, colpita sin dalla nascita dalla oloprosencefalia

Pubblicato:04-04-2023 13:05
Ultimo aggiornamento:04-04-2023 13:05

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ROMA – “Finirò col disciogliermi in te? Sono Ada. Sarò D’aria…”. È l’incipit di ‘Come d’aria’, il libro di Ada d’Adamo entrato, pochi giorni fa, nella dozzina dei semifinalisti del Premio Strega. Oggi Ada d’Adamo non c’è più. L’autrice, di origini abruzzesi, aveva 55 anni e da tempo era malata di tumore.
L’annuncio della sua scomparsa è stato dato dalla Elliot Edizioni, la sua casa editrice: “Solo due giorni fa festeggiavamo la candidatura allo Strega del suo libro. Oggi piangiamo la sua scomparsa. Ada d’Adamo se n’è andata circondata dai suoi affetti più cari. Un pezzetto del nostro cuore se ne va con lei. È difficile trovare le parole giuste, ci stringiamo forte ad Alfredo e a Daria, e a tutte le persone a lei care”.

Diplomata all’Accademia Nazionale di Danza e laureata in Discipline dello spettacolo, d’Adamo aveva trascorso molto tempo a osservare il corpo e le sue declinazioni sulla scena contemporanea e ne aveva scritto in diversi saggi sulla danza e il teatro.

IL LIBRO ‘COME D’ARIA’ E LA MALATTIA DELLA FIGLIA

‘Come d’aria’, pubblicato a gennaio di quest’anno, nasce quando la d’Adamo scopre di essersi ammalata di cancro. Questa scoperta diventa occasione per lei di rivolgersi direttamente alla figlia, il cui destino è segnato sin dalla nascita dalla oloprosencefalia. Si tratta di “una malformazione cerebrale complessa da separazione incompleta del prosencefalo tra il 18° e il 28° giorno di amenorrea, che colpisce sia il prosencefalo che il viso, esitando in quadri neurologici e difetti facciali di gravità variabile”, spiega Orphanet, il portale delle malattie rare e dei farmaci orfani. Ma quello della d’Adamo non è un libro sulla malattia, è il racconto della loro vite e del loro rapporto. L’autrice riflette proprio sul destino beffardo: sua figlia non riesce a controllare i movimenti mentre lei, attraverso la danza, è profondamente consapevole di ogni più piccola oscillazione del corpo. Le cause dell’oloprosencefalia possono essere di natura sia genetica che non genetica e il quadro sintomatologico dipende dalla gravità della condizioni.


Nel libro della d’Adamo tutto passa attraverso i corpi di madre e figlia: fatiche quotidiane, rabbia, segreti, ma anche gioie inaspettate e momenti di infinita tenerezza. Le parole attraversano il tempo, in un costante intreccio tra passato e presente. “Un racconto di straordinaria forza e verità, in cui ogni istante vissuto è offerto al lettore come un dono”, si legge nella postfazione.

LE PAROLE DI ELENA STANCANELLI: “TUTTA LA RABBIA E TUTTO L’AMORE DEL MONDO”

La d’Adamo non c’è più ma il suo romanzo, come da regolamento, resterà in gara al Premio Strega 2023. A proporlo in gara era stata la scrittrice Elena Stancanelli con la seguente motivazione: “’Come d’aria’ è un libro che fruga dentro il cuore del lettore. Serviva la lingua esatta e implacabile di questa scrittrice per riuscire a sostenere un sentimento tanto feroce. C’è tutta la rabbia e tutto l’amore del mondo nel racconto di questa danza che lega due donne. Avvinghiate l’una all’altra, in una assoluta e reciproca dipendenza. Daria, la figlia, che comunica soltanto attraverso il suo irresistibile sorriso, Ada, la madre, catapultata suo malgrado in questa storia d’amore. Era una ballerina, Ada. E il corpo, di entrambe, è il centro di questo memoir sfolgorante per intelligenza, coraggio e misericordia. In questo libro si entra con enorme facilità, ma da questo libro si esce cambiati. C’è una tale quantità di vita, nelle sue pagine, da lasciarci senza fiato. Ci siamo noi, la fatica, la nostra inutile bellezza. Dalla prima lettura ho pensato che fosse una pepita d’oro, un dono, un abbraccio. Come avrebbe detto Bobi Bazlen, una perfetta e lacerante ‘primavoltità’”.

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