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Tg Riabilitazione, edizione del 3 marzo 2021

Si parla del corso IdO sul tema della riabilitazione per operatori socio-sanitari, di acondroplasia, di 'ClinicaDomicilio' e di una nuova Tac che riduce le dosi di raggi X somministrati ai pazienti

Pubblicato:03-03-2021 15:06
Ultimo aggiornamento:03-03-2021 16:24

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CORSO IDO PER OPERATORI SOCIO-SANITARI SU RIABILITAZIONE

Cosa si può fare a scuola con i bambini che hanno un disturbo dello spettro autistico? Come può un pediatra valutare se un bambino è a rischio a livello neuroevolutivo? E come funziona un progetto di riabilitazione? Sono state davvero tantissime le domande pervenute all’IdO durante i primi tre corsi gratuiti che l’Istituto ha svolto nell’ultimo mese con insegnanti e pediatri. Interrogativi che hanno spinto l’IdO a organizzare per il 13 marzo un quarto corso gratuito su ‘Autismo – Progetto Riabilitativo Tartaruga DERBBI‘, indirizzato questa volta a tutti gli operatori socio-sanitari

PINI CTO: ACONDROPLASIA, ALLUNGAMENTO ARTI RISOLVE PROBLEMATICA

Prendere un caffè al bancone del bar o raggiungere gli scaffali in cucina. Sono alcune delle abitudini quotidiane a cui deve rinunciare una persona adulta affetta da acondroplasia che non si è sottoposta all’allungamento degli arti. Con un protocollo ortopedico, ideato già nel 1982 dall’Asst Gaetano Pini-Cto di Milano, chi ha questa patologia – che comporta la brevità degli arti e del busto – può raggiungere 1,50 metri d’altezza. L’allungamento avviene in 5 tempi: si parte a 6 anni e il percorso finisce a 15 anni. “Otteniamo un allungamento complessivo degli arti inferiori tra i 28 e i 35 centimetri e raddoppiamo la lunghezza degli omeri”, ha spiegato Antonio Memeo, direttore dell’Ortopedia e Traumatologia Pediatrica del Pini-Cto. Ma ci vuole tempo per tornare alla vita normale, e un ruolo fondamentale lo svolge la riabilitazione.

‘CLINICADOMICILIO’, ESAMI DIAGNOSTICI A CASA O UFFICIO OGGI È POSSIBILE

Non sempre è così facile spostarsi, a maggior ragione in tempi di pandemia, oppure non si ha il tempo sufficiente per raggiungere una struttura per effettuare radiografie, ecografie ed altri esami diagnostici di primo livello. Oggi questo non è più un problema perché il servizio con ‘ClinicaDomicilio’ arriva a casa o in ufficio del paziente. Un progetto nato sette anni fa ma che oggi è sempre più in crescita e apprezzato dalla popolazione. L’agenzia di stampa Dire ne ha parlato con Andrea Muccioli, fondatore del servizio di ‘ClinicaDomicilio’ offerto dal Consorzio ospedaliero Colibrì.


‘DONO SVIZZERO’ DI FORMIA, NUOVA TAC CONSENTE RIDUZIONE RAGGI

La diagnostica per immagini in campo ortopedico è in pratica una fotografia dello stato di ossa e muscoli che aiuta a comprendere la causa del problema. Solo così l’esperto può optare per un protocollo riabilitativo o per un intervento chirurgico. Per questo nell’ospedale ‘Dono Svizzero’ di Formia, sede di Dea di I livello è stato attivato un turno settimanale della Risonanza Magnetica Nucleare che garantirà gli esami su colonna, bacino, anca, ginocchio, gomito, piede, addome ed encefalo anche sul circolo intracranico. Nel mese di aprile è prevista anche l’installazione della nuova Tac a 128 strati. “È un avanzamento sostanziale rispetto allo standard delle macchine a 16 e 64 strati. La nuova tecnologia consente in primo luogo di ridurre le dosi di raggi X che somministriamo ai pazienti e in ambito cardiovascolare consente di studiare l’albero coronarico”, ha spiegato Giuseppe Ciarlo, direttore sanitario del nosocomio.

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