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Osimhen: “Diamo tutto e vogliamo tutto, scudetto e Champions”

Lo scudetto una volta era parola vietata per scaramanzia a Napoli, invece Osimhen dice che se lo sono detti "prima ancora che cominciassimo a vincere"

Pubblicato:02-03-2023 10:33
Ultimo aggiornamento:02-03-2023 10:41

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ROMA – “Avrei fatto il medico, come voleva mio padre“, dice il capocannoniere della Serie A mentre racconta la mutualità del Napoli in fuga: tutti aiutano tutti, tutti “curano” tutti. Victor Osimhen, intervistato dal Corriere della Sera, dice che è il momento dell’all in: “Voglio tutto, vogliamo tutto. Stiamo dando la nostra vita per raggiungere questo successo. Lo meritiamo, stiamo sacrificando ogni cosa per raggiungerlo. Ci siamo quasi, ma guai a distrarci proprio adesso. La nostra mentalità è sempre la stessa, in Italia e in Europa: imporci e vincere. Ci curiamo l’uno dell’altro, in ogni momento. Ciascuno dà la carica all’altro, e se qualcuno è in difficoltà siamo pronti a dargli una mano. C’è solidarietà, difficile spiegarla a chi non la vive. La convinzione di ognuno serve per la collettività. E quando ci credi ti senti forte, quando sei forte vinci. Poi c’è il mister che rappresenta il cervello della squadra. Sa una cosa a cui penso? Se un giorno dovessi fare l’allenatore mi piacerebbe essere come lui“.

Spalletti al centro del Napoli: “Fuori dal campo è un papà – dice Osimhen – pronto ad ascoltare e a consigliare su qualsiasi cosa. In allenamento Spalletti è molto severo, rigoroso. Si arrabbia anche. Soprattutto con chi non dà il 100 per cento. C’è una cosa che lo fa uscire pazzo: quando vede che uno non rende per quello che può. Il primo a dare il massimo è lui, pretende da noi la stessa cosa”.

Lo scudetto una volta era parola vietata per scaramanzia a Napoli, invece Osimhen dice che se lo sono detti “prima ancora che cominciassimo a vincere. E c’è una foto conservata che testimonia il momento. Era estate e dopo un allenamento abbastanza duro parlavo con Anguissa. Gli dissi: Frank, sai che la nostra squadra è forte e possiamo provare a vincerlo veramente lo scudetto? Lui era scettico e io lo convincevo. Si avvicina Spalletti e ci chiede di cosa parliamo. Glielo dico, lui mi guarda e dice: se i tuoi compagni si convincono, come lo sei tu, sì che possiamo provarci. È nata così la nostra bellissima storia, fatta di partite, di allenamenti, di uomini che non si risparmiano. Fatta di leader”.


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