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Micaela Ramazzotti: “Racconto una donna alla ricerca di emancipazione”

L'attrice debutta alla regia a Venezia 80 con 'Felicità': "Va inseguita e costruita"

Pubblicato:01-09-2023 18:02
Ultimo aggiornamento:01-09-2023 18:04

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LIDO DI VENEZIA – Micaela Ramazzotti fa il suo debutto alla regia con ‘Felicità’ e lo presenta oggi all’80esima Mostra del Cinema di Venezia nella sezione ‘Orizzonti Extra’. Un film da sempre nelle fantasie dell’attrice e regista che racconta una famiglia disfunzionale e tossica, un percorso psichiatrico, una relazione amorosa squilibrata e una mediocrità nell’aspetto educativo e nello spirito.

‘Felicità’ – nelle sale dal 21 settembre distribuito da 01 Distribution – è la storia di una famiglia storta, di genitori egoisti e manipolatori, un mostro a due teste che divora ogni speranza di libertà dei propri figli. Desirè (Ramazzotti, che ha scritto il film insieme a Isabella Cecchi e Alessandra Guidi) è la sola che può salvare suo fratello Claudio (Matteo Olivetti, che ha dato prova del suo talento ne ‘La terra dell’abbastanza’ dei D’Innocenzo) e, nel frattempo, continua a lottare contro tutto e tutti in nome dell’unico amore che conosce, per inseguire un po’ di felicità. Desirè è una giovane donna che lavora come acconciatrice nel cinema. Una donna imperfetta, ingenua, a volte patetica. Una donna che ricorda molti ruoli interpretati dalla Ramazzotti, come Anna de ‘La prima cosa bella’, Donatella de ‘La pazza gioia’ e Sonia de ‘Tutta la vita davanti’, solo per citarne alcuni.

Mi piaceva l’idea che fosse una donna non emancipata, una donna ancora succube dei genitori e del proprio compagno“, ha detto Ramazzotti all’agenzia Dire. “Desirè non decide nulla, fa decidere agli altri. Sia il padre che il suo compagno la rimbalzano come se fosse una pallina da ping pong. Non è una donna che ha stima sé. Quando cresci in una famiglia disfunzionale – ha proseguito l’attrice e regista – è inevitabile che il rapporto con il tuo compagno sia tossico. Mi piaceva l’idea di una donna che doveva emanciparsi insieme a suo fratello. Se cresci nella disistima dove vieni vessato e abusato in continuazione il mondo ti si mangia. Volevo far vedere il percorso di emancipazione di Desirè, poi alla fine c’è la speranza di felicità che mi piaceva trasmettere”. La felicità “va costruita, fa inseguita, la devi volere. È difficile da raggiungere ma è anche lo stile di vita che porta alla felicità. I personaggi che racconto sono angosciati dal vivere, la felicità sicuramente ha a che fare con la voglia di vivere”, ha concluso Ramazzotti.


Nel cast del film – prodotto da Lotus Production, una Società Leone Film Group con Rai Cinema – anche Max Tortora, Anna Galiena e con la partecipazione di Sergio Rubini.

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