Roma, 20 feb. - "La paura e l'ansia sono l'essenza dei sentimenti e delle emozioni che incontriamo quotidianamente in ambito terapeutico". Cosi' la dottoressa Claudia Spadazzi, della Societa' psicoanalitica italiana, ha introdotto 'Anxiety', il terzo convegno organizzato a Roma da Italian Psychoanalitic Dialogues (Ipd) e Neuropsychoanalytic Association (Npsa) che ha riunito a Roma studiosi di portata internazionale.
Secondo l'Istat e l'Agenzia del farmaco (Aifa) 2,5 milioni di italiani soffrono di disturbi d'ansia e raggiungono una spesa che supera 377milioni di euro per curarla. Questi dati allarmanti hanno dato il via a un dibattito volto a creare un "ponte tra psicoanalisi e neuroscienza".
Paura e ansia arrivano quando c'e' una minaccia? "A dar significato all'esperienza- risponde Joseph Le Doux, ricercatore e docente del Center for Neural Science della New York University- e' sia il pensiero verbale che il mondo inconscio". Il professore ha illustrato le ricerche condotte negli anni su una porzione del nostro cervello che si chiama 'amigdala'.
L'amigdala, per molto tempo ritenuta sede della paura, sarebbe in realta' "responsabile del rilevamento della minaccia, controllandone poi la risposta" che si manifesta, per esempio, con l'alterazione del battito cardiaco e della pressione arteriosa. Pertanto "i farmaci non fanno altro che contenere l'amplificazione dell'esperienza, ma non possono cambiarne il contenuto- conclude Le Doux- per questo e' importante stare attenti alla definizione che diamo alle cose".
Come definire e riconoscere i sentimenti? "La paura normale ti fa individuare il pericolo per evitarlo, e' l'autoconservazione. Ma sottovalutare la paura o sprezzarla a causa di un'immagine eroica di se'- spiega Stefano Bolognini psicoanalista e membro della Federazione Europea della Psicoanalisi- quindi non riconoscerla, aumenta il grado di intensita' della paura arrivando a sentire ansia e poi angoscia per finire con il panico, che non e' altro che la paura della paura".
La soluzione e' "sopportare senza negare" superando la vergogna per la colpa di avere paura". Il professore ha descritto il cambio immediato nello sguardo del paziente a cui era stato dato "il permesso di smettere di chiamare banale un sentimento".
Il cambiamento della societa' in cui "viviamo ha generato l'assenza di un ambiente di contenimento e di affetto per i bambini, lontani dai loro 'care giver' a causa della precocita' del ritorno delle madri a lavoro e la lontananza dai nonni", ha detto Mark Solms, neuroscienziato e docente alla Cape Town University. In sintesi "l'ansia spesso e' causata da una eccessiva richiesta di attenzione anche in eta' adulta".
ESERCIZI DI RESPIRAZIONE PER DIMINUIRE L'ANSIA - "La risposta fisiologica alla paura si puo' controllare in tempi brevi, i pensieri no". Il professore Le Doux ricorda come l'ansia sia generata da pensieri che riguardano la nostra vita e la risposta fisiologica che ne consegue peggiora la situazione.
Uno degli esempi che Le Doux ha fatto e' come la pratica di esercizi per la respirazione possano aiutare a rendere il pensiero meno stressante. Il passo successivo e' poi ridefinire la paura con un linguaggio corretto.
DIVERSI I TIPI DI ANSIA, IMPARARE A RICONOSCERLI PER CURARLI. "Se si percepisce un pericolo da cui non riusciamo a liberarci, si tratta di paura. Se temiamo di perdere una persona cara, allora e' panico". Il concetto di ansia racchiude diversi meccanismi, ognuno attiva un differente circuito cerebrale.
Secondo Mark Solms e' fondamentale capire di quale tipo di ansia si tratti per poter procedere con la terapia.
LA PAURA E' COSCIENTE, L'ANSIA NO- "La definizione di paura e' legata alla consapevolezza della minaccia. Quando invece non si sa cosa crei tensione e inquietudine, si tratta di ansia". Lo ha spiegato alla Dire Bolognini. "L'interesse della psicoanalisi e' rendere conscio l'inconscio", ha spiegato il professore, facendo l'esempio di un caso clinico di fobia degli animali: una di quelle paure non legate a traumi realmente accaduti, ma a rappresentazioni di altro non ancora cosciente.
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(Wel/ Dire)