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Sel, Pizzuto: “Diamo alla Sardegna un nuovo partito della sinistra”

Il coordinatore regionale di Sel, aggiunge: "Né dentro Sinistra italiana, né dentro il Pd"

Pubblicato:22-11-2016 12:33
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:20

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sardegna_genericoCAGLIARI – Scioglie le riserve il coordinatore regionale di Sel Luca Pizzuto, a poche settimane dall’assemblea nazionale del partito che ufficializzerà lo scioglimento della forza politica nata dallo slancio di Nichi Vendola. Il consigliere regionale dunque, così come il sindaco di Cagliari Massimo Zedda, il senatore Luciano Uras, il capogruppo Daniele Cocco e l’assessore regionale all’Istruzione Claudia Firino, non confluirà in Sinistra italiana, ma apre le porte a un nuovo soggetto politico che dovrà raccogliere l’eredità di Sel in Sardegna: “Ho molta stima sia per i compagni che faranno la scelta di aderire a Sinistra Italiana, sia per quelli che faranno la scelta di aderire al Pd, ma ritengo che in Sardegna sia urgente costruire un partito della sinistra che sia in grado di unire territori, esperienze storiche e culturali diverse, per rimettere al centro dell’azione politica il tema del lavoro e della dignità della vita”.

La scelta di costruire un partito come Sinistra Italiana, “che al momento nasce come settario e marginalizzato, è un errore storico che la sinistra non si può permettere”, spiega Pizzuto. Così come quella di confluire nel Pd, “un alleato che rispetto e con cui stiamo facendo battaglie importantissime al governo della regione Sardegna, ma del quale non farò mai parte, nemmeno se questo dovesse cambiare forma. Voglio un partito alleato alla pari del Pd, non una costola subalterna”.

La proposta di Pizzuto è dunque quella di costituire un’associazione della sinistra per la Sardegna “che possa raccogliere tutta la comunità e l’eredità politica di Sinistra ecologia libertà, ma che possa anche aprirsi alle esperienze del sovranismo, del cattolicesimo sociale, del mondo socialdemocratico e marxista, e che metta al centro della sua azione politica il lavoro, la difesa dei valori della costituzione, dell’ecologia, della nonviolenza e della differenza di genere”. C’è bisogno, conclude, “di un partito forte sul piano regionale e nazionale, che possa dare speranza a tutte le nostre comunità. Per questo non mi spaventa rimboccarmi le maniche e ripartire per una nuova avventura”.


di Andrea Piana, giornalista professionista

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