Roma, 21 nov. - 'Dal 43% a 0%', questo il principio e il titolo dell'evento Ecm sulla prevenzione, diagnosi e trattamento della plagiocefalia posteriore tenutosi sabato 18 novembre presso Villa Aurelia in Roma. Il congresso, organizzato dalla Prof.ssa Maria Antonietta Bonanno (Centro Studi Postura e Globalità) e dal prof Luca Massimi (Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS), con il supporto della dr.ssa Eleonora Buccilli (Associazione Italiana dei Terapisti della Neuro e Psicomotricità dell'Età Evolutiva) e della dr.ssa Teresa Rongai (segretario regionale della Federazione Italiana medici Pediatri), patrocinato dall'Omceo di Roma, ha avuto infatti come argomento l'aggiornamento su epidemiologia, esiti e cure della plagiocefalia posteriore posizionale, una patologia in continuo aumento e in continua evoluzione dal punto di vista delle conoscenze.
Il notevole interesse per questa patologia, testimoniato dalla massiccia affluenza di partecipanti all'evento (provenienti da tutti i settori che ruotano attorno alla figura del bambino, quali pediatri, neonatologi, neuropsichiatri infantili, Terapisti della Neuropsicomotricita' dell'eta' evolutiva dell'età evolutiva, fisioterapisti, osteopati, infermieri, ostetrici, neurochirurghi, educatori, personale degli asili nido, ecc.) è giustificato dalla frequenza e dall'impatto che essa comporta.
In effetti dalle presentazioni e dal dibattito, è emerso che: 1) la plagiocefalia posteriore posizionale è un disturbo posturale molto frequente nei neonati e lattanti, attestato su valori superiori al 40% in molti Paesi occidentali; 2) essa è spesso correlata ad una errata applicazione della norma del "back to sleep", ossia di far dormire in posizione supina i bambini al di sotto dei 6 mesi (norma necessaria per la prevenzione del soffocamento in culla), oltre che a possibili disturbi posturali o neuro-psico-motori; 3) la plagiocefalia posteriore è spesso il risultato di un disturbo del neurosviluppo, di cui è un potenziale marcatore e, allo stesso tempo, potrebbe contribuire al peggioramento del disturbo stesso; 4) le altre conseguenze della plagiocefalia posteriore si estrinsecano prevalentemente a livello cranio-facciale (ad esempio, esiti ORL, oculistici, odontoiatrici) oltre che sistemico (ad esempio scoliosi e altri disturbi posturali); 5) di conseguenza, tale patologia va trattata adeguatamente e il trattamento ottimale risulta da una corretta diagnosi e indicazione alle cure (poste da neonatologo, pediatra, neurochirurgo e neuropsichiatra infantile) e dall'integrazione dell'apporto di varie figure professionali, in primis fisioterapisti, Terapisti della neuropsicomotricita' dell'eta' evolutiva e osteopati.
L'obiettivo principale del convegno è stato quello di proseguire il cammino, iniziato immediatamente prima della pandemia da Covid-19, verso la prevenzione della plagiocefalia posteriore. Ancorché essere il miglior tipo di trattamento, la prevenzione è emersa come una necessità assoluta per la plagiocefalia da posizione, sia per i suddetti motivi epidemiologici (e per i costi che da essi scaturiscono) sia per la semplicità e i costi pressoché nulli che essa esige. Molti interventi dei relatori, infatti, hanno toccato i vari ambiti in cui i professionisti, sanitari e non, possono intervenire con successo nel prevenire la plagiocefalia, sia nella vita fetale che al momento del parto, nel periodo perinatale e neonatale e nelle epoche successive. Le criticità emerse riguardano l'accesso alle informazioni da parte dei genitori, sempre più spesso costretti a districarsi tra le informazioni reperite in internet, e l'accesso alle cure da parte dei bambini.
L'intervento della dr.ssa La Sala (Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria del Ministero della Salute) e la presenza di relatori e moderatori provenienti da tutta l'Italia hanno aperto uno spiraglio circa la possibilità di proseguire il cammino della prevenzione su scala nazionale.
Hanno aderito e/o patrocinato l'evento oltre l'Ordine dei medici di Roma che ha inviato come suo rappresentante la dott.ssa Valentina Grimaldi, l'Ordine della Professione Ostetrica di Roma e Provincia rappresentata dalla dott.ssa Michelangelo Danza, la SIPINF Società Italiana di Pediatria Infermieristica presente nella persona della sua presidente Marisa Bonino, la SINPIA-Società Italiana di Neuropsichiatria Infantile dell'Infanzia e dell'Adolescenza per cui conto ha parlato la prof.ssa Simona Orcesi, La SIAF-Società Italiana di Audiologia e Foniatria, La FLI- Federazione Logopedisti Italiani, l'ANUPI TNPEE-Associazione Nazionale Unitaria dei Terapisti della Neuro e Psicomotricità dell'età Evolutiva, la SIN-Società Italiana di Neonatologia.
(Red/ Dire)