Roma, 10 nov. - Nella maggioranza delle Regioni italiane migliorano nel 2023 le prestazioni specialistiche, cioè le visite e gli esami diagnostici erogati dal Servizio sanitario nazionale. In particolare si riscontra un trend in miglioramento rispetto al primo semestre 2022; viceversa, il confronto con il primo semestre 2019 individua da parte di tutte le Regioni - tranne che per la Toscana nell'ambito delle visite di controllo - delle criticità nel ristabilire i volumi di prestazioni antecedenti la pandemia. È quanto emerge, in sintesi, dal 'Monitoraggio ex-ante dei tempi di attesa delle prestazioni ambulatoriali - anno 2023 - attività di sperimentazione' presentato oggi al ministero della Salute da Agenas.
Obiettivo del progetto pilota, avviato da Agenas in collaborazione con la Fondazione The Bridge, quello di far luce sulle liste di attesa rendendo disponibili dati omogenei e standardizzati a livello regionale. In totale sono state raccolte informazioni su 125mila prenotazioni di visite specialistiche e 146mila prenotazioni di esami di diagnostica strumentale. Tutte le Regioni sono state invitate a partecipare alla sperimentazione. Ad inviare i dati, attualmente, sono state 13 Regioni su 21.
IN 84% CASI NON PIÙ DI 10 GIORNI ATTESA PER VISITA CARDIOLOGICA - "A livello globale la prima visita cardiologica è garantita in classe B (entro dieci giorni) nell'84% dei casi e in classe D (entro 30 giorni per le visite e 60 giorni per gli esami diagnostici) nell'80% dei casi. I valori mediani delle giornate di attesa in classe B che si osservano tra le Regioni passano da 13 giorni in Friuli Venezia Giulia ai 5 giorni dell'Emilia-Romagna". È quanto emerge ancora dal 'Monitoraggio ex-ante dei tempi di attesa delle prestazioni ambulatoriali - anno 2023 - attività di sperimentazione'.
"Per la prima visita ortopedica- prosegue- la garanzia, in classe B, è pari al 74% dei casi e in classe D al 78% dei casi. In Regione Toscana, in classe D, il valore mediano di attesa è pari a 18, mentre in Regione Piemonte tale valore raggiunge i 36 giorni". Passando ai tempi di attesa delle prestazioni di diagnostica strumentale, invece, si osserva che "la TAC è garantita in classe B nel 78% dei casi e in classe D nel 89% dei casi. I valori mediani delle giornate di attesa in classe D che si osservano tra le Regioni passano da 4 giorni in PA di Trento ai 21 giorni delle Marche. Per una ecografia dell'addome la garanzia, in classe B, è pari al 78% dei casi e in classe D al 84% dei casi. In Regione Abruzzo, in classe B, il valore mediano di attesa è pari a 4 giorni, mentre in Regione Lazio tale valore raggiunge i 31 giorni".
Tuttavia, sottolineano i ricercatori, è da rilevare che il dato relativo ai giorni che intercorrano tra la data di prescrizione della ricetta e la data di contatto al centro prenotazioni è molto variabile. "Ad esempio, si registra che solo il 18% delle prescrizioni in classe U (da erogare entro 3 gg) e il 40% delle prescrizioni in classe B (da erogare entro 10 giorni) riportano una data di contatto nella stessa giornata o il giorno dopo la prescrizione. Nell'80% delle prescrizioni in classe U e nel 57% in classe B, la data di contatto è superiore a quella della prescrizione, mediamente, di 10 giorni. Tale modalità organizzativa e/o comportamentale può distorcere i risultati che tengono in considerazione la differenza dei giorni che intercorrono tra la data di contatto e la data di prima disponibilità offerta dal sistema".
IN 51% CASI UTENTE SCEGLIE PER ESAMI DATA PEGGIORATIVA RISPETTO A OFFERTA - "Un elemento di distorsione- eveidenzia poi il Monitoraggio- rispetto alla corretta programmazione dell'offerta è rappresentato dalla scelta dell'utente. Nel 51% dei casi, l'utente sceglie una data peggiorativa rispetto a quella che gli viene offerta dal sistema, perché chiede di poter avere la prenotazione presso una struttura diversa da quella proposta in prima disponibilità (73% dei casi) o perché sceglie una data successiva a quella proposta (20% dei casi)".
(Red)