Roma, 29 mar. - "La sfida principale è cambiare tutto, perché dopo la pandemia bisogna farlo. Abbiamo visto che ci sono criticità che partono specialmente dal territorio, ma non per quanto riguarda gli operatori, piuttosto per la modalità organizzativa con cui è fatto il territorio". Lo ha affermato all'agenzia Dire il segretario generale del Sumai Assoprof, Antonio Magi, a margine dell'evento 'Le nuove sfide del territorio nell'endemia post-Covid. Stakeholder a confronto per una migliore presa in carico della cronicità ', ospitato per due giorni al Roma Eventi Fontana di Trevi.
"Bisogna veramente prendere l'occasione- ha proseguito- mettere insieme tutti gli operatori che ci lavorano, metterli uno a confronto dell'altro, distruggere le palizzate, i muri che ci sono tra una categoria e l'altra, i famosi silos, che devono essere eliminati, e cominciare a far lavorare insieme tutte queste persone che sono fondamentali per la sanità italiana".
Secondo Magi è necessario "far cominciare a comprendere come è un lavoro in équipe, un lavoro fatto insieme a tutti gli stakeholder, compresi anche i pazienti. Bisogna mettere sul tavolo tutte queste situazioni, rispetto poi alle varie patologie che ci sono ed è il motivo anche di questo congresso, un congresso che intende inizialmente focalizzare alcune di queste malattie, perché sono molte quelle legate alle cronicità , una delle sfide principali che dobbiamo in qualche modo affrontare".
"Quindi- ha concluso il segretario generale del Sumai Assoprof- bisogna mettere insieme gli operatori, i pazienti e le istituzioni per sedersi a un tavolo e cominciare a ragionare, possibilmente con dei consigli che possono partire proprio dalle persone che ci lavorano e dai pazienti, che sono i destinatari di tutto questo, per dire alle istituzioni come vorremmo una sanità territoriale, quali sono i servizi che servono e quindi vedere insieme come organizzarla".
(guarda l'intervista a Magi) (Red)