Roma, 23 giu. - Lavorare su una medicina perinatale sempre più personalizzata e di precisione per la salute di ogni singola mamma e di ogni singolo bambino. Si è discusso di questo in occasione del meeting scientifico in ambito ostetrico dal titolo 'Medicina Perinatale Personalizzata e di Precisione', che si è svolto presso la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS di Roma, a cui hanno preso parte i massimi esperti sul tema. Obiettivo dell'incontro, in particolare, è stato quello di fornire le informazioni sui parametri clinici diagnostici e terapeutici che siano strumenti per una attuale e futura prospettiva di personalizzazione in ambito materno-fetale. Ad aprire i lavori, Antonio Gasbarrini, preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università Cattolica del Sacro Cuore; Giovanni Scambia, direttore scientifico della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCSS di Roma; Antonio Lanzone, direttore UOC Ostetricia e Patologia Ostetrica della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCSS di Roma. Antonio Lanzone, direttore UOC Ostetricia e Patologia Ostetrica della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCSS di Roma.
"La medicina perinatale sta assumendo un valore enorme nella medicina moderna- ha detto il preside Gasbarrini, intervistato dalla Dire- Sappiamo infatti che quando il feto cresce nella pancia della mamma e nel primissimo periodo post-partum si realizzano una serie di adattamenti che poi saranno importanti per tutta la vita del bambino. In qualche modo, se vogliamo banalizzare un termine, è come se il bambino percepisse quello che sta succedendo alla madre come stato di salute e anche al contesto esterno della madre. I primi tre anni di vita sono fondamentali per l'adattamento immunitario, immunologico, comportamentale, quindi bisogna sempre più lavorare su una medicina personalizzata per ogni singola mamma e ogni singolo bambino. Dobbiamo capire che questo è un investimento non solo per la vita del bambino, ma anche per il futuro della società".
Secondo il direttore Lanzone, in particolare, ci sono due aspetti fondamentali su cui focalizzarsi: "Il primo- ha detto ai microfoni della Dire- è che dobbiamo attuare anche in medicina perinatale il concetto di medicina di precisione e personalizzata, perché quest'ultima ci porta ad identificare delle sotto classi di pazienti ma anche di feti che possiamo trattare in maniera più precisa e personalizzata".
Il secondo aspetto è che "già nell'utero ognuno di noi riceve un imprinting di salute che si trascina per tutta la vita- ha proseguito Lanzone- e quindi la medicina perinatale assume un ruolo di interventistica di medicina sanitaria e sociale. Questo perché già in utero possiamo fare delle prevenzioni fondamentali per la salute di quell'individuo quando sarà adulto". Ma qual è la realtà e quali le prospettive future della medicina perinatale personalizzata e di precisione? "La realtà è che noi già oggi possiamo intervenire in maniera personalizzata su alcuni concetti di rischio della madre e del nascituro- ha risposto- La prospettiva futura è invece quella di applicare dei concetti diagnostici, per esempio di intelligenza artificiale di tipo radiomico con l'uso degli ultrasuoni, per una maggiore precisazione delle patologie delle diagnostiche sia di funzione normale che alterata".
Infine, a parlare del ruolo della ricerca di qualità del settore della Medicina Perinatale nell'ambito delle attività dell'IRCCS è stato il direttore scientifico Scambia: "Il Gemelli è un grande ospedale, ma anche un IRCSS che fa tanta attività di ricerca. In particolare in questi anni ci siamo concentrati sulla medicina personalizzata o meglio ancora medicina di precisione, che nell'ambito della medicina materno-fetale potrebbe veramente in futuro essere una chiave di volta, offrendo la giusta terapia al momento giusto e per la giusta paziente. In questo caso parliamo di due organismi, cioè della madre e del feto, e il bello di tutto questo è che interagiscono. Dunque oggi medicina di precisione vuol dire lavorare per il benessere materno-fetale con il massimo della tecnologia possibile. Questo è l'impegno del Gemelli ed è questo che noi porteremo avanti nei prossimi anni".
Ma qual è il messaggio che si può lanciare alle donne? "Il primo messaggio alle donne, ma in generale a tutti noi- ha risposto Scambia alla Dire-è che purtroppo stiamo vivendo un periodo di denatalità che dobbiamo assolutamente contrastare facendo cultura su questo; il secondo messaggio è che la gravidanza è una condizione fisiologica bellissima, che a volte può avere degli aspetti che si complicano ma che in molti casi si riescono a risolvere, riuscendo a garantire il benessere materno e fetale. Spero che questo messaggio incoraggi le persone ad avere gravidanze e a contrastare questo bruttissimo fenomeno della denatalità". A seguire, la relazione del professor Jacques Jani Head of the Department of Obstetrics and Gynecology and Medical Council President, University Hospital Brugmann (Bruxelles), sul ruolo delle terapie chirurgiche al feto, e del professor Tullio Ghi, direttore della Clinica Ostetrica e Ginecologica dell'Università di Parma, sulle possibili applicazioni future della intelligenza artificiale in campo ostetrico. La seconda parte del meeting si è invece articolata in quattro sezioni riguardanti le cardiopatie materne, le cardiopatie fetali le terapie fetali invasive e le applicazioni dell'intelligenza artificiale nell'ambito della medicina perinatale.
(Red)