Roma, 28 apr. - "In Italia è prioritario implementare il numero e il funzionamento dei Molecular Tumor Board. Per ora sono attivi solo 20 di questi gruppi multidisciplinari in cui si discutono i casi di pazienti che possono trarre beneficio dalla selezione dei trattamenti anticancro attraverso i test di profilazione molecolare. Vi è una forte disparità nei livelli d'assistenza garantiti e non vi è una copertura uniforme del territorio nazionale. Non sono presenti in tutte le Regioni come invece è stato stabilito da un decreto ministeriale". È quanto emerso oggi a Roma in occasione dell'apertura del meeting internazionale 'Italian Summit on Precision Medicine', che vedrà per due giorni riuniti nella Capitale oltre 100 oncologi tra i massimi esperti italiani ed europei con l'obiettivo di creare un ponte tra ricercatori di base, professionisti che lavorano con le nuove tecnologie, medici e operatori sanitari.
"Bisogna che i Molecular Tumor Board lavorino con un approccio interdisciplinare- proseguono gli oncologi- Quindi i singoli specialisti (oncologi, genetisti, biologi molecolari, anatomo patologici, tecnici informatici, big data manager, ingegneri e fisici) devono raccogliere più informazioni possibili. Queste devono poi essere elaborate e integrate tra loro, in base alle singole competenze, per consentire al paziente di ricevere il migliore e più efficace trattamento possibile". Grazie a tecniche innovative di sequenziamento genetico, come la Next Generation Sequencing (o NGS), intanto, si riescono ad avere a disposizione una grande mole di informazioni sulla singola neoplasia.
"La medicina di precisione sta assumendo un ruolo fondamentale nella lotta ai tumori, ma non può essere considerata solo come la ricerca di bersagli molecolari a cui associare le terapie- ha fatto sapere Paolo Marchetti, direttore scientifico dell'IDI di Roma, professore Ordinario di Oncologia all'Università Sapienza di Roma e presidente della Fondazione per la Medicina Personalizzata- Uno dei nostri obiettivi deve essere capire i motivi per i quali un paziente non risponde positivamente ad una cura anche in presenza di un bersaglio e di un relativo farmaco attivo. Anche per questo sono fondamentali i Molecular Tumor Board, che però non devono diventare un inutile appesantimento burocratico. Possono invece dare un supporto concreto per favorire una scelta terapeutica più appropriata".
(Red)