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Tumore stomaco, arriva in Italia tecnica chirurgica 'delle membrane'
Roma, 30 ago. - Rimuovere in blocco il tumore e ogni suo più piccolo focolaio, asportando non solo lo stomaco, o parte di esso (a seconda della sede e dell'estensione della lesione neoplastica), ma anche quell'insieme di membrane che come un 'sacchetto' avvolgono l'organo, lo fissano alla parete addominale e contengono i suoi linfonodi, nervi e vasi sanguigni, con l'obiettivo di limitare il rischio di recidive. Consiste in questo l'innovativa tecnica chirurgica per trattare i tumori gastrici nata in Cina, dove l'incidenza di queste patologie è molto più alta che in occidente, e arrivata da poco anche nel nostro Paese.
"Ad oggi- dichiara Andrea Porta, direttore della chirurgia generale dell'ospedale San Giuseppe di Milano- che ha introdotto la metodica in Italia- sono oltre un centinaio i pazienti italiani con tumore allo stomaco operati secondo l'approccio della scuola cinese".
Quinta neoplasia più comune al mondo e terza causa di decesso per tumore, il cancro allo stomaco non presenta sintomi specifici. I pazienti che ne sono affetti hanno disturbi riconducibili a una semplice gastrite, si curano con farmaci, ritardando esami più approfonditi, come una gastroscopia in grado di indagare ciò che accade alla mucosa gastrica.
Nel nostro Paese la mancanza di programmi di screening specifici per questo tumore porta a scoprire la malattia a uno stadio avanzato o metastatico, che incide sulla scelta del trattamento e sulla prognosi.
La chirurgia rimane il cardine terapeutico, eventualmente coadiuvata da chemioterapia prima e/o dopo l'intervento. "La cosiddetta tecnica chirurgica delle membrane- prosegue- è stata sviluppata al Tongji Cancer Center di Wuhan, centro di riferimento asiatico per la cura del tumore dello stomaco, che conta circa 2.000 interventi l'anno".
"In sostanza- sottolinea Porta- si cerca di raggiungere una maggior radicalità dell'intervento non solo grazie all'asportazione dello stomaco, o di una parte di esso, e dei linfonodi loco regionali, ma anche di quelle strutture connettivali che dal punto di vista embriologico rappresentano i piani all'interno dei quali si sono sviluppati i vasi sanguigni e linfatici di pertinenza dello stomaco".
"Sembra che la possibilità di asportare queste membrane in maniera anatomica, senza reciderle, possa migliorare l'efficacia dell'intervento- rende poi noto- e di conseguenza il controllo locale della malattia rispetto all'intervento standard che procede 'per pezzi', interrompendo la continuità delle membrane, con il rischio di disseminazione della malattia".
"La metodica- continua l'esperto- nasce per cercare di rispondere a quella quota di pazienti che, nonostante il trattamento chirurgico, sviluppa una recidiva locale, probabilmente a causa di una diffusione del tumore proprio in quelle membrane di collegamento tra lo stomaco e la parete addominale. Si ispira a un principio già convalidato nella chirurgia del tumore del colon retto, che prevede sempre di asportare, oltre alla porzione di organo malato, anche il suo 'meso', un insieme di tessuti connettivali che lo fissano all'addome e in cui scorrono vasi e nervi. Questo approccio ha cambiato la storia della patologia tumorale del retto, passando da tassi di recidive di quasi il 20% a tassi del 3%".
"Il nostro auspicio- afferma- è di ottenere risultati simili anche per il tumore gastrico. Presso il Tongji Cancer Center di Wuhan è attualmente in corso un trial randomizzato monocentrico, i cui risultati preliminari hanno confermato la sicurezza della tecnica delle membrane nel trattamento del cancro allo stomaco. Siamo ora in attesa dei dati di sopravvivenza a 3 anni".
"L'intervento viene eseguito in laparoscopia, per poter usufruire di quella che il professor Gong, ideatore della tecnica, ha definito come 'visione submicroscopica'. In sostanza- conclude Porta- l'evoluzione dello strumentario laparoscopico consente di individuare con precisione i piani anatomici all'interno dei quali operare mantenendo integre le cosiddette membrane. L'approccio laparoscopico, inoltre, permette di ottenere un minor dolore postoperatorio e un più veloce recupero delle funzioni fisiologiche, con una conseguente riduzione dei tempi di degenza ospedaliera".
(Red)
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PRESIDENTE Antonio Magi |
VICE-PRESIDENTE Stefano De Lillo |
SEGRETARIO Cristina Patrizi |
TESORIERE Guido Coen Tirelli |
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CONSIGLIERI MEDICI |
Musa Awad Hussein |
Emanuele Bartoletti |
Vincenzo Bianco |
Gianfranco Damiani |
Aldo Di Blasi |
Marina Di Fonso |
Luisa Gatta |
Valentina Grimaldi |
Andrea Isidori |
Ivo Pulcini |
Maria Grazia Tarsitano |
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CONSIGLIERI ODONTOIATRI |
Nicola Illuzzi |
Giuseppe Marzo |
Giovanni Migliano |
Brunello Pollifrone |
Sabrina Santaniello |
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COMMISSIONE ODONTOIATRI |
PRESIDENTE Brunello Pollifrone |
VICE-PRESIDENTE Sabrina Santaniello |
SEGRETARIO Giovanni Migliano |
Claudio Arcuri |
Francesco Carpenteri |
Antonio D'Apolito |
Nicola Illuzzi |
Rebecca Jewel Manenti |
Giuseppe Marzo |
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COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI |
PRESIDENTE Leonardo Carletti |
REVISORE EFFETTIVO Alfredo Cuffari |
REVISORE EFFETTIVO Antonio Manieri |
SUPPLENTE Giovanni Carnovale |
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