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Renzi: “Niente procedura d’infrazione? Il merito è del mio governo”

Il boom di entrate permetterà di evitare la procedura d'infrazione: per Renzi il 'tesoretto' accumulato grazie alla riforma 'Fisco 2.0'

Pubblicato:30-06-2019 12:54
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:28
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ROMA – “Di Maio odia chi crea lavoro, non ci sono altre spiegazioni. Con le scelte di questi giorni il vicepremier ha rovinato una settimana positiva. Io non sono un disfattista e faccio il tifo per l’Italia: avevamo avuto almeno tre ottime notizie”. Lo dice il senatore del Pd Matteo Renzi a Il Sole 24 ore.

“La prima – spiega- è che non ci sarà una procedura di infrazione. La seconda è l’organizzazione delle Olimpiadi 2026. La terza è la distruzione del Ponte Morandi che permette a Genova di ricominciare. Ma anziché concentrarsi su questo, Di Maio ha scelto di fare la guerra a chi crea lavoro. Di criminalizzare le imprese e gli imprenditori. Di fare dell’invidia sociale la propria stella polare”.

L’ex premier e leader del Pd Matteo Renzi è un fiume in piena che non vuole toccare due punti: il caso Sea Watch e quello del Csm. Nel mirino solo il vicepremier e ministro dello Sviluppo Luigi Di Maio, che nelle ultime ore ha attaccato duramente il gruppo Atlantia dei Benetton sui dossier Alitalia e Autostrade.


“Il decreto contro Ilva, le dichiarazioni contro Benetton, l’incapacità sui tavoli di crisi sono il segno di un atteggiamento folle, quasi patologico – continua Renzi -. Da quando è uscito sul balcone per abolire la povertà quel ragazzo non è più rientrato in se stesso. E attaccando chi crea lavoro e chi fa impresa si distrugge qualsiasi segnale positivo del Paese”.

A chi gli chiede se ritiene che il governo evitera’ la procedura d’infrazione, Renzi risponde: “Per me la procedura è già evitata. Il merito non è di Conte, che purtroppo è un peso piuma in tutte le riunioni internazionali. Faticano a riconoscere Conte le hostess del Salone del Mobile di Milano, figuriamoci i leader ai vertici internazionali. Il merito è del boom delle entrate. E segnatamente la digitalizzazione del fisco, quel processo che abbiamo inaugurato con il nome di Fisco 2.0 col nostro governo: fatturazione elettronica, dichiarazione precompilata, incrocio delle banche dati. Sono entrati molti più soldi del previsto e io dico che il meglio deve ancora venire. Ho visto che sul Sole di qualche giorno fa persino l’ex ministro Visco apprezzava le nostre scelte che pure sono diametralmente opposte alle sue: lui sceglieva la repressione, noi la collaborazione. Il paradosso è che Salvini ancora nel dicembre 2018 twittava contro la fatturazione elettronica: sono stati costretti a mantenerla per esigenze di coperture e oggi si ritrovano con un tesoretto. Con una battuta le dico che la procedura è stata evitata più per le idee di Ernesto Maria Ruffini che non per i rapporti di Conte”.

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