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“Soccorsi immediati per i turisti del Titanic. I migranti in Grecia? Nuotino”: è polemica social

Virali I tweet che denunciano un doppio standard negli interventi

Pubblicato:21-06-2023 12:27
Ultimo aggiornamento:21-06-2023 12:29

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ROMA – Intervento immediato con aerei, sonar e sottomarini a comando remoto per salvare quattro miliardari in gita negli abissi, inazione dolosa mentre centinaia di donne e bambini migranti sono inghiottiti dalle onde: doppi standard, reali e presunti, denunciati sui social in giorni di naufragi e ricerche.
Le polemiche, con tweet e post rilanciati sul web migliaia di volte, riguardano due incidenti accaduti a migliaia di chilometri l’uno dall’altro ma a pochi giorni di distanza tra loro. Da ieri si parla e si scrive soprattutto dei soccorsi a largo delle coste nordamericane per rintracciare l’equipaggio del Titan, il sommergibile salpato dall’isola canadese di Terranova per ammirare il relitto del Titanic a 3.800 metri di profondità. A bordo quattro persone, tra le quali l’uomo d’affari pachistano Shahzada Dawood e Hamish Harding, il miliardario inglese che lo scorso anno era volato nello spazio con la Blue Origin di Jeff Bezos.

La polemica social nasce dal confronto tra i mezzi dispiegati e la rapidità dei soccorsi nel Nord Atlantico con quanto accaduto la notte tra il 13 e il 14 giugno, quando a largo della Grecia era colato a picco un barcone monitorato da tempo e poi rimasto in balia delle onde per ore: almeno 80 i morti accertati ma centinaia, secondo testimonianze concordanti, le persone inghiottite dal mare.

A twittare è ad esempio Susie Symes, economista, presidente del Museo dell’immigrazione nel Regno Unito: “C’è un contrasto doloroso tra l’intervento delle squadre di soccorso internazionali che stanno cercando le persone intrappolate nel sottomarino (speriamo ce la facciano) e la terribile mancanza di aiuto prestato ai migranti sul barcone”.


Tutto troppo ingiusto anche secondo Ben Coates, giornalista e autore, al lavoro tra la Gran Bretagna e l’Olanda: “I turisti del Titanic affondano nel sottomarino e tutto il mondo sta a guardare mentre le Marine non badano a spese per ritrovarli; centinaia di migranti affondano con un barcone sovraffollato: speriamo che sappiate nuotare, perdenti”.

La stessa frase compare sul profilo di Ethics in Bricks, in italiano una sorta di “filosofia in mattoncini”. L’accusa è pubblicata sopra una foto con orsacchiotti in stile Lego lasciati da bambini annegati senza che nessuno provasse a salvarli.

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