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A Palazzo Braschi una mostra svela il volto perduto della Roma medievale

Dal 21 ottobre al Museo di Roma un viaggio dal VI al XIV secolo con oltre 160 opere tra mosaici, affreschi e opere mobili

Pubblicato:20-10-2022 16:11
Ultimo aggiornamento:20-10-2022 16:11

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ROMA – Agli occhi degli storici Roma è una città da scoprire, da trovare: è nuova ogni giorno. La mostra ‘Roma medievale. Il volto perduto della città’, in programma al Museo di Roma a Palazzo Braschi dal 21 ottobre, è un viaggio alla riscoperta della Roma fra VI e XIV secolo, una passeggiata nelle sale espositive del primo piano del Museo per conoscere il ruolo cardine della città nell’Europa cristiana e medievale, sia per i semplici pellegrini sia per regnanti e imperatori. 

Il percorso, articolato in 9 sezioni, con oltre 160 opere tra mosaici, affreschi e opere mobili, provenienti prevalentemente da raccolte e collezioni pubbliche romane e da luoghi di culto, oltre che da prestigiose istituzioni museali come i Musei Vaticani, nasce con lo scopo di far conoscere aspetti poco noti del patrimonio dell’Urbe. Parte, infatti, dalla scoperta della città medievale attraverso i suoi luoghi più iconici, quelli di basiliche e palazzi, ma anche dal contesto ambientale, oggi profondamente modificato, come il corso del Tevere con porti e ponti dove si svolgevano vita e attività urbane. L’immersione nella realtà del Medioevo romano si approfondisce poi esaminando le ricche committenze di papi e cardinali, l’attività di artisti e botteghe, il fascino della città come imprescindibile meta di pellegrinaggio anche per re e imperatori. Ancora mappe e pannelli didattici illustrano in mostra i molteplici volti dell’indiscussa capitale dell’Europa medievale, invitando così gli spettatori ad uscire dal Museo per esplorare la città sulle tracce di quello che fu. 

Gli approfondimenti e il catalogo sono stati curati da studiosi formatisi prevalentemente nella scuola dell’Università Sapienza di Roma, che, in oltre quaranta anni di studi e ricerche, hanno portato a svelare il volto medievale della città. La mostra è stata inoltre pensata con lo scopo di portare a conoscenza di un vasto pubblico i risultati di queste ricerche universitarie, in linea con i principi della Terza Missione promossa da Sapienza.


GOTOR. UNA MOSTRA BASATA SU RIGORE STORICO E RIFLESSIONE SCIENTIFICA

“Quando si fa politica culturale e si organizzano o si promuovono delle mostre credo sia sempre importare avere contezza della necessità che bisogna avere un doppio passo – ha detto l’assessore alla Cultura di Roma Capitale, Miguel Gotor, durante la conferenza stampa – Un passo che in alcune situazioni e determinate città sembra essere preponderante è la ‘mostra-evento’, una mostra che punta all’obiettivo di raggiungere la più ampia fascia di pubblico possibile e che talvolta però mette in ombra lo spazio della riflessione scientifica. Ecco, il secondo passo che abbiamo il dovere di tenere ben presente è proprio quello di una mostra che è un evento nel momento in cui mette al centro il tema del rigore storico, della ricostruzione e della riflessione scientifica, come succede nel caso di ‘Roma Medievale. Il volto perduto della città’. Ringrazio le curatrici Anna Maria D’Achille e Marina Righetti perché in questa mostra giunge il portato di una riflessione e di studi più che trentennali. Una mostra come questa, incentrata sul concetto di stratificazione e che attraversa molti secoli di storia svela una Roma che ha svolto un ruolo cardine nell’Europa e nel contesto Mediterraneo, vicende fondamentali sia dal punto di vista politico istituzionale che da quello economico e finanziario. Cosa resta di quella Roma perduta che ha subito un ‘interramento’ dall’età classica e che poi invece riemergerà come città rinascimentale? Resta un tessuto urbanistico e topografico, resta la centralità del Tevere. Noi sappiamo che Roma è stata durante il medioevo una città unica in Europa ad esempio per il numero di visitatori, pellegrini ma non solo che avvertivano l’esigenza di dare omaggio a tutto, alla capitale della cristianità ma anche al luogo eterno. Insieme al concetto di stratificazione, per comprendere Roma è davvero fondamentale il concetto della relazione fra antichi e moderni, bisogna avere la consapevolezza che ogni generazione non sfugge dall’impresa di dover dare una lettura contemporanea del passato di Roma. Questa è la nostra sfida: l’unica modernizzazione efficace di Roma è quella di saper fornire nella contemporaneità una originale interpretazione del suo passato, perché la nostra città non deve liberarsi dal passato ma deve essere in grado ogni volta di rileggerlo e trasformarlo in splendore”. 

‘Roma Medievale. Il volto perduto della città’ è in programma al Museo di Roma a Palazzo Braschi dal 21 ottobre al 5 febbraio 2023, dal martedì alla domenica. La mostra a cura di Anna Maria D’Achille e Marina Righetti è promossa da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali in collaborazione con Sapienza Università di Roma – Dipartimento di Storia Antropologia Religioni Arte Spettacolo. Il progetto scientifico è di Marina Righetti. L’organizzazione è di Zètema Progetto Cultura. 

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