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ROMA – Agli occhi degli storici Roma è una città da scoprire, da trovare: è nuova ogni giorno. La mostra ‘Roma medievale. Il volto perduto della città’, in programma al Museo di Roma a Palazzo Braschi dal 21 ottobre, è un viaggio alla riscoperta della Roma fra VI e XIV secolo, una passeggiata nelle sale espositive del primo piano del Museo per conoscere il ruolo cardine della città nell’Europa cristiana e medievale, sia per i semplici pellegrini sia per regnanti e imperatori.
Il percorso, articolato in 9 sezioni, con oltre 160 opere tra mosaici, affreschi e opere mobili, provenienti prevalentemente da raccolte e collezioni pubbliche romane e da luoghi di culto, oltre che da prestigiose istituzioni museali come i Musei Vaticani, nasce con lo scopo di far conoscere aspetti poco noti del patrimonio dell’Urbe. Parte, infatti, dalla scoperta della città medievale attraverso i suoi luoghi più iconici, quelli di basiliche e palazzi, ma anche dal contesto ambientale, oggi profondamente modificato, come il corso del Tevere con porti e ponti dove si svolgevano vita e attività urbane. L’immersione nella realtà del Medioevo romano si approfondisce poi esaminando le ricche committenze di papi e cardinali, l’attività di artisti e botteghe, il fascino della città come imprescindibile meta di pellegrinaggio anche per re e imperatori. Ancora mappe e pannelli didattici illustrano in mostra i molteplici volti dell’indiscussa capitale dell’Europa medievale, invitando così gli spettatori ad uscire dal Museo per esplorare la città sulle tracce di quello che fu.
Gli approfondimenti e il catalogo sono stati curati da studiosi formatisi prevalentemente nella scuola dell’Università Sapienza di Roma, che, in oltre quaranta anni di studi e ricerche, hanno portato a svelare il volto medievale della città. La mostra è stata inoltre pensata con lo scopo di portare a conoscenza di un vasto pubblico i risultati di queste ricerche universitarie, in linea con i principi della Terza Missione promossa da Sapienza.
“Quando si fa politica culturale e si organizzano o si promuovono delle mostre credo sia sempre importare avere contezza della necessità che bisogna avere un doppio passo – ha detto l’assessore alla Cultura di Roma Capitale, Miguel Gotor, durante la conferenza stampa – Un passo che in alcune situazioni e determinate città sembra essere preponderante è la ‘mostra-evento’, una mostra che punta all’obiettivo di raggiungere la più ampia fascia di pubblico possibile e che talvolta però mette in ombra lo spazio della riflessione scientifica. Ecco, il secondo passo che abbiamo il dovere di tenere ben presente è proprio quello di una mostra che è un evento nel momento in cui mette al centro il tema del rigore storico, della ricostruzione e della riflessione scientifica, come succede nel caso di ‘Roma Medievale. Il volto perduto della città’. Ringrazio le curatrici Anna Maria D’Achille e Marina Righetti perché in questa mostra giunge il portato di una riflessione e di studi più che trentennali. Una mostra come questa, incentrata sul concetto di stratificazione e che attraversa molti secoli di storia svela una Roma che ha svolto un ruolo cardine nell’Europa e nel contesto Mediterraneo, vicende fondamentali sia dal punto di vista politico istituzionale che da quello economico e finanziario. Cosa resta di quella Roma perduta che ha subito un ‘interramento’ dall’età classica e che poi invece riemergerà come città rinascimentale? Resta un tessuto urbanistico e topografico, resta la centralità del Tevere. Noi sappiamo che Roma è stata durante il medioevo una città unica in Europa ad esempio per il numero di visitatori, pellegrini ma non solo che avvertivano l’esigenza di dare omaggio a tutto, alla capitale della cristianità ma anche al luogo eterno. Insieme al concetto di stratificazione, per comprendere Roma è davvero fondamentale il concetto della relazione fra antichi e moderni, bisogna avere la consapevolezza che ogni generazione non sfugge dall’impresa di dover dare una lettura contemporanea del passato di Roma. Questa è la nostra sfida: l’unica modernizzazione efficace di Roma è quella di saper fornire nella contemporaneità una originale interpretazione del suo passato, perché la nostra città non deve liberarsi dal passato ma deve essere in grado ogni volta di rileggerlo e trasformarlo in splendore”.
‘Roma Medievale. Il volto perduto della città’ è in programma al Museo di Roma a Palazzo Braschi dal 21 ottobre al 5 febbraio 2023, dal martedì alla domenica. La mostra a cura di Anna Maria D’Achille e Marina Righetti è promossa da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali in collaborazione con Sapienza Università di Roma – Dipartimento di Storia Antropologia Religioni Arte Spettacolo. Il progetto scientifico è di Marina Righetti. L’organizzazione è di Zètema Progetto Cultura.
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