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Giffoni Film Festival, la tecnologia di Mitsubishi al servizio del cinema

L’impianto di climatizzazione è realizzato da Mitsubishi Electric con soluzioni ideate appositamente per gli ambienti e le attività specifiche del cinema

Pubblicato:16-10-2023 15:40
Ultimo aggiornamento:16-10-2023 15:40
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giffoni film festival
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GIFFONI VALLE PIANA (Salerno) – A Giffoni si respira un bel clima. La piccola località tra le alture alle spalle di Salerno è benedetta da un territorio ricco di natura, gli antichi non a caso la chiamavano Campania felix. La qualità della vita è alta, una vita serena, evidentemente, visto che come riferisce Wikipedia la cittadina vanta una delle più basse percentuali di divorziati della provincia. Sarà l’aria buona, che tale resta anche nelle sale dell’evento culturale che ha fatto conoscere il nome del centro che ospita poco più di 11mila abitanti in tutto il mondo: il Giffoni Film Festival. Probabilmente è l’evento più importante al mondo dedicato alla settima arte perché è incentrato sui giovani, sul futuro dunque. Il festival è nato giovane e da un giovane, vide la luce nel 1971 da un’idea dell’allora diciottenne Claudio Gubitosi, che ancora oggi ne è il direttore.

Claudio Gubitosi

Nelle sale si respira entusiasmo, sia fra chi partecipa come pubblico, giurato o operatore della struttura che tutto l’anno mantiene in piedi l’iniziativa e la porta anche in giro per il mondo. Si respira anche bene fuor di metafora grazie all’impianto di climatizzazione realizzato da Mitsubishi Electric con soluzioni ideate appositamente per gli ambienti e le attività specifiche del cinema. Si tratta di sistemi che variano l’erogazione di aria in base ai diversi momenti della vita di una sala: prima dell’ingresso del pubblico, durante la proiezione, nelle varie stagioni e diverse temperature. Naturalmente il sistema non deve disturbare la visione dei film, quindi la silenziosità deve essere elevata e anche i flussi di aria devono essere ben direzionati, per evitare cose che succedevano in passato, con getti non ottimizzati che facevano vibrare la tela dello schermo, con effetti deleteri sulla visione. Il tutto viene controllato da vari sistemi digitali automatizzati collegati a sensori in sala che danno informazioni sullo stato dell’aria, sulla sua qualità, rilevano umidità e concentrazione di anidride carbonica, ad esempio, e intervenendo secondo bisogno. Per andare più sul tecnico per la struttura di Giffoni Mitsubishi Electric ha realizzato un impianto di climatizzazione personalizzato di tipo VRF (Variant Refrigerant Flow), sistemi altamente tecnologici e dall’elevata efficienza energetica che consentono di risparmiare sul consumo di energia. Quello che serve le sale in questione funziona con una termoregolazione a zone per una migliore gestione del comfort e un controllo dei consumi. Mitsubishi Electric ha installato unità di trattamento dell’aria (UTA) con caratteristiche precise. I sistemi VRF sono stati utilizzati in doppia modalità, gestione dell’aria primaria e controllo della climatizzazione, sia in raffrescamento che in riscaldamento, in maniera evoluta. Sono stati infatti abbinati a sistemi di comando remoto che oltre a controllare la temperatura montano dei sensori per rilevare umidità, presenza e luminosità all’interno dei locali. Il comando remoto Advanced di Mitsubishi Electric consente di controllare fino a 16 unità interne. Lo scopo è poter gestire funzionalità e consumi nell’ottica di una riduzione dei consumi di energia, oltre che di maggior benessere. Il comando remoto è equipaggiato con 4 sensori (temperatura, umidità, presenza e luminosità) che consentono l’uso di funzioni di regolazione avanzate. Per esempio, il sensore di presenza consente un risparmio energetico permettendo di configurare differenti modalità basate sulla logica di presenza/assenza delle persone. Le unità di trattamento dell’aria e gli impianti di climatizzazione si scambiano continuamente le informazioni attraverso una rete costituita sia da un modulo di interfaccia segnali esterni (bus M-NET) dedicato sia via rete dati, applicando di volta in volta i diversi valori desiderati calcolati e sviluppati per la struttura. La particolare destinazione d’uso dei due edifici della Multimedia Valley di Giffoni ha spinto i progettisti a realizzare un sistema su misura per la struttura, agendo in particolare sulle unità di trattamento dell’aria. Le sei che servono le servono le sale di proiezione svolgono la funzione di aria primaria, all’interno delle unità sono stati poi aggiunti una doppia velocità, filtri a carboni attivi e umidificatori a vapore elettrico. Considerando i picchi di affluenza nelle sale, nei giorni del festival, le unità sono state dimensionate per gestire la miscela e il ricircolo dell’aria e, a supporto del carico, le macchine interne del sistema VRF sono state programmate per intervenire in caso di richieste di picchi di potenza. Ogni unità è stata equipaggiata con un proprio quadro elettrico che contiene oltre il necessario per la funzione tipica del sistema anche le schede di regolazione e gestione della notifica degli stati e degli allarmi, la doppia velocità di ventilazione, il controllore logico programmabile PLC (Programmable Logic Controller) e la scheda di controllo macchina. Del progetto si è occupata la società campana Tecnoprogetti.

giffoni film festival

Il tutto fa sì che il sistema sia organizzato per reagire a scenari diversi: sala piena o vuota, prima della proiezione o durante, in estate o in inverno, se l’aria è troppo secca o c’è troppa anidride carbonica, se fa troppo freddo o troppo caldo. Ecco, il ‘troppo caldo’ è con noi e a causa dell’emergenza climatica in atto lo sarà anche in futuro. La scorsa estate, che fatica ad andarsene, ha fatto segnare temperature record, “non è mai successo sinora, e nemmeno con i 40 gradi di luglio e agosto si è verificato lo scenario di dover accendere i sistemi ausiliari per abbassare la temperatura, è sempre rimasta a livelli ottimali”, segnalano i proiezionisti. Se durante la proiezione i sensori dovessero richiederlo, rilevando eccessivo calore o concentrazione di CO2, si accenderebbero comunque le macchine più lontane dalle sale per non disturbare in alcun modo la visione. Piuttosto, i sensori non appena ‘vedono’ spegnersi le luci in sala inviano alle macchine la richiesta di attivare lo ‘scenario proiezione’ aumentando la silenziosità, mentre tutti gli altri parametri come temperatura, pressione e umidità vengono costantemente tenuti sotto controllo. Per Mitsubishi Electric Climatizzazione le sale di Giffoni rappresentano un contesto privilegiato dove testare tutte queste applicazioni, visto il gran numero di sistemi che si si possono applicare.


Insomma, l’incontro fra la casa produttrice e la casa del cinema per i giovani è stato proficuo. “Con alcune persone si crea una sintonia, una empatia, con Mitsubishi Electric ci siamo trovati molto bene e siamo stati ascoltati”, rivela il fondatore-direttore del festival Gubitosi. “Un festival che non chiude mai gira per il mondo, siamo da poco stati in Macedonia del Nord con il Giffoni Macedonia Youth Film Festival, poi ci sarà la Georgia e in seguito Tokio”, racconta, “è un festival per le varie generazioni di giovani, andiamo dalla classe 3-6 anni attraverso altre quattro fino a quella oltre i 18, che arriva a qualsiasi età in sostanza”. Sganciati da contesti rigidi, come deve essere per l’arte e la creatività. “Giffoni ti fa capire che non servono grandi luoghi, siamo nel paese dove sono nato”, prosegue l’artefice di questo eccezionale, nel senso di unico, evento culturale. “Giffoni è un sentimento nel quale abbiamo coinvolto migliaia di giovani, e loro arrivati qui si sono trovati in famiglia”, prosegue Gubitosi, “il segreto è fare rete e ora ragioniamo su una media valley con altri 15 comuni”. Un progetto che se è nato visionario è diventato assai concreto per il territorio, perché “qui abbiamo 140 ragazzi fissi a lavorare, ragazzi che non emigrano, e ne abbiamo attirati anche dal nord Italia”, segnala il fondatore direttore, e anche i conti, quelli economici, tornano: “per ogni milione investito ne restituiamo 2,8, non sono cose che si trovano ogni giorno”.

E si va avanti: è in costruzione un museo del cinema da 5mila metri quadri per ospitare la storia del festival e la storia del cinema, con pezzi che sono anche “testimoni del tempo”. Un esempio? “La macchina da proiezione donata nel 1951 dall’ambasciatore americano alla prima mondiale di ‘Quo Vadis’ a Giulio Andreotti, che a sua volta l’ha donata a noi”, racconta Gubitosi, “l’ET originale di Carlo Rambaldi, altro dono, poi copioni, memorabilia. Un patrimonio custodito qui ma che abbiamo donato allo Stato, al Servizio Bibliotecario Nazionale”. Insomma, un’intenzione che ben si sposa con lo slogan aziendale di Mitsubishi Electric, leader mondiale nella climatizzazione di ambienti con una particolare attenzione al sistema -culturale. Sono ormai diversi i siti di valenza culturale dove il marchio ha fornito la sua eccellenza tecnologica, “ci piace lavorare sulla cultura e sulle attività di responsabilità sociale, ne facciamo molte”, spiega Raffaella Fusetti, Marketing Communication Manager della Divisione Climatizzazione di Mitsubishi Electric, “e poi ci interessa far vedere come si applicano le nostre tecnologie , soluzioni ed applicazioni”. Oltre Giffoni sono state applicate, nel settore culturale, al Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano e nella Sala dei Duecento a Palazzo Vecchio di Firenze, oltre all’intero Museo Poldi Pezzoli di Milano, presso il quale saranno organizzate visite esclusive dedicate e la Fondazione Luigi Rovati.

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