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Tutti con Roccella, per Mattarella “chi mette a tacere è contro la Costituzione”. Meloni: “Amano la censura”

Solidarietà unanime alla ministra. Le reazioni della politica alla protesta degli Stati Generali della natalità

Pubblicato:09-05-2024 13:34
Ultimo aggiornamento:09-05-2024 13:34

mattarella la sapienza
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ROMA – “È ora di dire basta”, scrive Giorgia Meloni. E “basta” dicono tutti, a seguire. Governo o opposizione, destra e sinistra, il coro social di reazione alla contestazione contro la Ministra per la Famiglia Eugenia Roccella agli Stati Generali della natalità procede a ritmi serrati. Le manifestazioni di “solidarietà” s’affollano nei rulli d’agenzia. La Premier denuncia che “ancora una volta è stato impedito ad un Ministro della Repubblica di intervenire e di esprimere le proprie idee. Responsabile un gruppo di contestatori che si riempiono la bocca delle parole libertà, rispetto e autodeterminazione delle donne, ma poi amano la censura e impediscono ad una donna di parlare perché non ne condividono le idee”.

Interviene anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sottolineando che “voler mettere a tacere chi la pensa diversamente contrasta con le basi della civiltà e con la nostra Costituzione“. Ma Meloni chiama tutti ad una “piena e incondizionata solidarietà a Eugenia Roccella. Lo spettacolo andato in scena questa mattina agli Stati Generali della Natalità è ignobile. Mi auguro che tutte le forze politiche abbiano il coraggio di esprimere solidarietà al Ministro Roccella e di condannare, senza se e senza ma, i fatti di oggi”.

Il “senza se e senza ma” è parola d’ordine. Scattano tutti. Massimo Giletti dallo stesso palco di Roccella dice “impedire agli altri di parlare è la cosa peggiore che possa succedere in democrazia. Come diceva Sciascia, peggio dei fascisti ci sono gli antifascisti. Questo Paese deve stare attento perché sta prendendo delle derive pericolose, quando l’estremismo non lo controlli inizia a diventare pericoloso”.


Per Mara Carfagna, presidente di Azione, “in democrazia il dissenso è sempre legittimo, fino a quando però non sfocia nella prevaricazione. La penso in maniera diversa su molte cose rispetto alla ministra Roccella, ma il fatto che abbia dovuto rinunciare a intervenire agli Stati generali della natalità è grave. E’ andata in scena una brutta manifestazione di arroganza e di censura, che nulla c’entra con il dissenso”.

Il presidente dei senatori di Forza Italia Maurizio Gasparri chiama in causa le “sacche di stalinismo comunista”: “L’intolleranza, la violenza di alcuni settori della sinistra stanno diventando un problema in questo Paese. Mentre alcuni parlano di censure che non esistono, strumentalizzando fatti inventati, assistiamo a una reale censura nei confronti di esponenti del centrodestra e, in particolare, di persone come Eugenia Roccella, già vittima di una violenta aggressione al Salone del libro. Non solo voglio esprimere solidarietà alla Roccella, ma voglio denunciare l’ipocrisia di tutti i silenti, che voglio sperare questa volta facciano sentire la loro voce. Quanto é avvenuto ad Eugenia Roccella è gravissimo. La dimostrazione di sacche di stalinismo comunista che ancora esistono e agiscono nella società italiana, spesso tollerate ed alimentate da settori anche della sinistra, che dovrebbe essere più responsabile e consona a regole istituzionali. Vedremo ora chi parla. Noi lo facciamo con voce ferma e forte. Chi difende la vita, la famiglia e la natalità dovrebbe essere ringraziato, non aggredito, minacciato e censurato. Vergogna”.

Per Matteo Renzi “chi ha impedito alla Ministra Roccella di parlare ha offeso la libertà di tutti e si è dimostrato quello che è: un violento. Solidarietà alla Ministra”. Mentre il ministro della Difesa Guido Crosetto chiede “nessuna tolleranza per l’intolleranza. Condannare questi atti e difendere la libertà di parola è un dovere di tutti e un segno di rispetto verso principi democratici della Repubblica”.

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