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Nella logistica trasformazione green in atto, Cardillo (ceo di Carnico): “Pesa la mancanza di infrastrutture”

"Occorre implementare la rete di colonnine per i veicoli elettrici"

Pubblicato:02-03-2023 13:53
Ultimo aggiornamento:02-03-2023 13:54
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Cardillo (ceo di Carnico): "Occorre implementare rete colonnine per veicoli elettrici"
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ROMA – Il comparto della logistica sta vivendo una nuova rivoluzione. La crescita del 2022, +2,8% rispetto al 2021 e un mercato che supera i 90 miliardi di euro in Italia (dati Osservatorio del Politecnico di Milano) non devono, tuttavia, mettere in secondo piano la straordinaria sfida che hanno davanti i circa 84mila operatori del settore. Il 2035, l’anno in cui non potranno più essere le auto e i furgoni venduti e acquistati dovranno essere a emissioni zero, secondo le recenti normative europee, non è ormai così lontano. Come si stanno allora muovendo alcune aziende? “Il cambiamento non va mai aspettato, ma anticipato. Questo input dall’Europa ci sta portando ad accelerare una transizione che era già iniziata naturalmente”, svela Nicola Cardillo, ceo di Carnico srl, società che da circa 10 anni è attiva nel settore della logistica e trasporto merci.

OBIETTIVO RAGGIUNTO: OLTRE IL 20% DEI MEZZI GREEN

L’azienda, che oggi può contare su una flotta di 1000 mezzi, 1200 persone impiegate e su un fatturato di 45 milioni di euro, ha avviato un suo processo di transizione energetica, con un primo traguardo raggiunto: il 20% dei suoi mezzi sono a emissioni zero. “Siamo stati tra i primi a testare l’E-Ducato della Fiat, un veicolo completamente elettrico, e abbiamo poi arricchito la nostra flotta con 20 mezzi tra scooter e cargo bike“, dichiara Cardillo.

L’imprenditore spiega che la scelta di questa transizione non è legata esclusivamente alla protezione dell’ambiente, ma è anche dettata da necessità pratiche per l’azienda che opera in diversi centri cittadini, come Milano, Roma, Bologna e Torino: “Il settore richiede una maggiore agilità, mezzi più piccoli, micro strutture che sappiano distribuire la merce nelle città, riducendo, al contempo, il traffico e migliorando, per estensione, la vivibilità delle città”.


GLI OSTACOLI: LA MANCANZA DELLE INFRASTRUTTURE

La crescita dell’azienda ha subito un’accelerazione, come per tutto il comparto, con l’avvento dell’emergenza sanitaria e l’esplosione dell’e-commerce, ‘una rivoluzione copernicana’ per la logistica che, tuttavia, ha aperto nuove sfide. “La vita di un imprenditore è un confronto costante con le difficoltà. La decisione, per esempio, di passare dal termico all’elettrico è nata già anni fa con i miei collaboratori più stretti. Tuttavia, tra una decisione strategica e la sua messa in pratica ci sono gli ostacoli da superare. Come sa chi opera nel campo della mobilità elettrica le infrastrutture sono ancora carenti nel nostro Paese. Trovare una colonnina di ricarica è una vera impresa in molte città. Senza un miglioramento delle infrastrutture anche i buoni propositi sono destinati al fallimento. Mi auguro che il Pnrr possa avere un impatto decisivo nella transizione al digitale e al green”, conclude Cardillo. Oggi la sua Carnico Logistics concentra la sua attività in 20 città e in 8 regioni italiane, prevalentemente al Centro Nord. Tra i suoi clienti Gls, Sda e Amazon.

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