#Crediinte, romanzo contro bullismo che aiuta famiglie
Peiretti (scrittore): Formare professori, spesso anche loro vittime
(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 29 set. - La battaglia contro bullismo e cyberbullismo va combattuta dai docenti in alleanza con le famiglie. Tutti insieme "devono saper intercettare e comprendere i primi segnali di questi fenomeni.
Per farlo i docenti vanno adeguatamente preparati a livello psicologico e pedagogico, anche perche' spesso sono loro stessi vittime di bullismo". Lo sostiene Stefano Peiretti, informatico, docente e scrittore, presentando alla Dire il suo nuovo romanzo didattico '#CrediInTe'.
"Bisogna anche imparare a valorizzare le differenze che ci sono all'interno di un gruppo classe- prosegue l'autore- I docenti devono lavorare per costruire relazioni sane e creare un ambiente equilibrato che fa bene anche a loro".
'#CrediInTe' nasce quindi con l'intento non solo di raccontare una storia di bullismo e discriminazione, ma anche di fornire uno strumento di riflessione e approfondimento su questi temi a docenti, famiglie e ragazzi. "Per questa ragione- spiega Peiretti- ho voluto aggiungere una 'Appendice per insegnanti' al libro, con i contributi di esperti sul tema cercando di coprire vari ambiti, sia pedagogico che didattico fino a quello legale, perche' in questi episodi si entra anche in campo legale per quanto riguarda la tutela dei ragazzi. Agli insegnanti vengono forniti degli spunti didattici per affrontare i temi del bullismo e del cyberbullismo, cercando di sensibilizzare i ragazzi attraverso lo sviluppo delle competenze di cittadinanza. L'idea dell'appendice nasce proprio dalla consapevolezza che spesso gli insegnanti non vengono sufficientemente e correttamente formati su tali argomenti".
La storia raccontata dal libro '#CrediInTe' e' quella di Jacopo, un ragazzo di origini siciliane che si trasferisce a Torino per sfuggire alle discriminazioni a cui sono sottoposti lui e la sua famiglia, che e' una famiglia 'arcobaleno': Jacopo infatti ha due mamme, Concetta e Assunta. Il ragazzo si iscrive in un liceo nel quale ritrova un amico conosciuto in vacanza. Ma a Torino le cose non vanno come sperava: in breve tempo, anche qui, inizia a essere bersaglio di discriminazioni, insulti, prese in giro, soprannomi, viene immediatamente considerato omosessuale per il fatto di avere due mamme.
Tornando alla realta', dalla quale la storia prende spunto, Stefano Peiretti sottolinea come "sul web e sulle piattaforme utilizzate dai ragazzi serpeggi il malessere della nostra societa': questi giovani non sono in grado di costruire relazioni sane. I bulli si sentono legittimati a essere violenti verso alcuni, si credono superiori senza percepire le loro azioni come violente, senza pensare alle conseguenze che derivano dall'utilizzo improprio dei social e delle chat. Ma anche i bulli- chiarisce il docente di informatica- sono ragazzi incapaci di gestire la rabbia e la solitudine e da qui nasce la voglia di sopraffare gli altri. Quindi- ribadisce- e' necessario trovare tutti i modi possibili per combattere questi fenomeni del bullismo e del cyberbullismo". Come farlo? "Bisogna insegnare ai nostri ragazzi quali siano i pericoli del web, che e' uno strumento straordinario, pieno di possibilita' e notizie, ma e' anche una lama tagliente". L'autore di '#CrediInTe' pone infine l'accento sulla necessita' di osservare, ascoltare e conoscere piu' a fondo i giovani. "Noi adulti non conosciamo per niente i nostri ragazzi- constata- Per quanto riguarda noi docenti, dovremmo andare oltre l'aspetto didattico e cercare di entrare in sintonia con i nostri studenti, ascoltarli, osservarli e cercare di capire le loro problematiche: ad esempio la rabbia, il poco ascolto, l'essere lasciati soli a interpretare i messaggi della televisione e dei social nei quali- conclude Peiretti- prevale sempre chi attacca, chi alza di piu' la voce".
(Wel/ Dire)
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