Castelbianco: Maggior attenzione insegnanti aumenta senso protezione ragazzi
(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 22 set. - "Questa mattina c'era grande curiosita' su come sarebbe stato il ritorno a scuola dei bambini e dei ragazzi. Loro erano visibilmente emozionati e impazienti di scoprire come sara' la scuola con le nuove regole e gli spazi riorganizzati. Vorrei porre pero' l'accento su quanto e come stanno lavorando i docenti, perche' la possibilita' di tornare sui banchi, le lezioni, l'apprendimento, la socializzazione, dipendono solo dagli insegnanti. Se i bambini hanno grande resilienza e capacita' di adattarsi, ora noi dobbiamo evitare piu' possibile le critiche, sostenendo e supportando i docenti". A dirlo e' Federico Bianchi di Castelbianco, direttore dell'Istituto di ortofonologia (IdO), intervistato da Sky Tg24 riguardo al primo giorno di scuola e al ritorno in classe dei bambini e ragazzi italiani.
"Piu' i docenti saranno messi a proprio agio, piu' saranno sostenuti e supportati- ribadisce Bianchi- piu' saranno in grado di accogliere gli studenti e favorire il superamento di un momento difficile". Inoltre, ricorda lo psicologo, i medici hanno ormai acquisito molte conoscenze riguardo al virus e sono stati approntati protocolli precisi e specifici per gestire eventuali casi di Covid nelle scuole. "Quindi- sottolinea- abbiamo tanti buoni elementi per dire che l'anno scolastico possa andare a buon fine, sotto ogni aspetto".
Quanto al ritorno alla socialita' per i bambini e i ragazzi, lo psicoterapeuta sottolinea che in realta' non sia stato brusco. "La fortuna e' che c'e' stata l'estate di mezzo, che ha portato dal lockdown a una nuova socializzazione, a volte anche esagerata. I ragazzi hanno vissuto quindi questa fase di transizione- continua Castelbianco- perche' non sono rientrati in classe direttamente dopo il lockdown. E questo periodo ha consentito anche agli adulti di prepararsi". La grande differenza rispetto alla vita scolastica passata e' che "i docenti dovranno essere molto piu' attenti, tenere gli occhi ancora piu' aperti di prima. E questo, a detta di alcuni ragazzi, li fa sentire protetti, tanto da sperare che la maggiore attenzione degli insegnanti li metta al riparo pure da eventuali episodi di bullismo".
Affinche' la ripresa delle attivita' scolastiche sia positiva e serena per tutti, c'e' bisogno di grande collaborazione, chiarisce Castelbianco. "Il medico a scuola servira' soprattutto in autunno, quando i sintomi influenzali creeranno un po' di panico. Gli psicologi dovranno preoccuparsi di aiutare docenti, genitori e ragazzi a tenere a bada l'ansia. Tutti insieme dovremo dare sostegno agli insegnanti, perche' cosi'- ribadisce- portiamo a casa l'anno scolastico".
Quanto al ruolo dei pediatri nel gestire eventuali casi di Coronavirus nelle scuole, Giuseppe Banderali, primario e direttore di Neonatologia e Pediatria dell'Ospedale San Paolo di Milano, chiarisce che "i pediatri devono essere a disposizione dei genitori, ma non hanno un pulsante per dire 'Covid si-Covid no'. Questo virus ha sintomi molto specifici e per andare avanti ci sara' bisogno di strumenti diagnostici precisi". Sostenendo la tesi del direttore dell'IdO, anche il pediatra invita alla collaborazione da parte di tutti.
(Wel/ Dire)