Maria Paola, Lingiardi: Emerse facce mostruose transfobia
Emarginazione sociale e rifiuto familiare, serve legge con aggravanti odio
(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma 22 set. - "L'omicidio avvenuto a Caivano spezza il cuore e alimenta pensieri sempre piu' urgenti. Fa emergere le due facce mostruose della transfobia: quella dell'emarginazione sociale e quella del rifiuto familiare. Umiliazioni e aggressioni che, come in questo caso, possono avere esiti criminali". Parla alla Dire Vittorio Lingiardi, psichiatra, psicoanalista e professore ordinario di Psicologia Dinamica della Facolta' di Medicina e Psicologia della Sapienza.
"La transfobia trova terreno fertile nella debolezza violenta di chi non riesce a tollerare la complessita', la bellezza e l'amore di chi non rientra nelle aspettative di uno schema obbligato. In altri termini: 'Tu non sei me: per questo ti temo, per questo ti odio'. La cultura sociale e la scienza- continua lo psichiatra- sono sempre piu' pronte a includere e rispettare nuove soggettivita' di genere. Ma proprio per questo c'e' chi si oppone in modo violento a tali inevitabili trasformazioni".
La tragedia di Caivano, "come quella recente di Colleferro, impone un'altra riflessione su alcuni mutamenti psicologici e antropologici in corso. L'esecuzione d'un innocente dopo un inseguimento stradale, un gruppo di bulli che ammazza di botte un ragazzino, un branco che stupra due quindicenni per fare festa, sono segni di una crescente disumanizzazione che insedia e 'normalizza' il gesto criminale nel tessuto della comunita'. Se ti metti sul mio cammino fisico o morale e decido che mi disturbi, posso eliminarti come tu fossi l'antagonista di un videogioco- esemplifica il professore della Sapienza- o piu' banalmente un insetto fastidioso da far fuori. Non puoi far parte della mia famiglia, del mio quartiere, del mio mondo. Contro questa mentalita' e queste azioni abbiamo bisogno di un lavoro culturale e psicologico capillare, ma anche di una legge che sancisca le aggravanti dell'odio per reati come quelli mossi dalla transfobia o dall'omofobia".
Per Lingiardi "e' triste correre ai ripari e dover di nuovo perorare l'iter parlamentare di una legge da sempre boicottata. Certo, i crimini sono sempre perseguiti dalla giustizia, ma l'aggravante dell'odio, in questo caso tansfobico, aggiunge un valore simbolico e pedagogico. Non e' solo un deterrente alla diffusione dell'odio, e' un gesto concreto di solidarieta' giuridica e culturale per combattere la disumanizzazione dell'altro. Disumanizzazione- conclude lo psichiatra- che e' sempre alla base dei crimini dettati dall'odio (hate crimes) troppo spesso figli di parole dettate dal disprezzo (hate speech)".
(Wel/ Dire)
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