Anche giovane eta'. Donne piu' propense di uomini sul perdere peso
(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 8 set. - Differenze tra uomo e donna nell'affrontare l'obesita', tendenza a sottovalutare la malattia, impatto piu' grave sulla salute fisica e mentale se la lotta al peso inizia in giovane eta', sono le principali barriere alla cura dell'obesita' emerse dai nuovi dati dello studio internazionale ACTION IO (Awareness, Care, and Treatment In Obesity MaNagement an International Observation), presentato oggi da Novo Nordisk all'European and International Congress on Obesity (ECO-ICO) 2020. E' questo l'obiettivo dello studio ACTION-IO, che ha coinvolto 11 paesi in cinque continenti, oltre 14.500 persone con obesita' e quasi 2.800 operatori sanitari, e' stato quello di identificare le percezioni, le attitudini, i comportamenti e gli ostacoli per la cura dell'obesita' e capire in che modo questi fattori influenzino la gestione dell'obesita'. Il triplicarsi dei tassi di obesita' in tutto il mondo dal 19751 ad oggi e piu' recentemente la pandemia COVID-19, che ha fatto emergere importanti lacune nella cura della malattia, evidenziano come sia fondamentale una migliore comprensione di questi fenomeni.
I nuovi dati, mostrano che esistono differenze significative tra uomini e donne per quanto riguarda il modo e le motivazioni con cui si affrontano il peso e la gestione dell'obesita', evidenziando quanto sia importante adattare i trattamenti ai bisogni e ai comportamenti individuali per la migliore cura della malattia. In particolare, tra le persone con obesita', gli uomini hanno maggiori probabilita' di segnalare complicanze cardio-metaboliche (10 per cento vs 4 per cento), mentre le donne hanno il doppio delle probabilita' di segnalare ansia o depressione (28 per cento vs 14 per cento). Le donne sono piu' propense a fare diversi tentativi per perdere peso (4,6 di media vs 3,1) e a sottoporsi al trattamento farmacologico o a quello chirurgico, anche se il 75 per cento riacquista peso dopo 6 mesi, rispetto ad oltre la meta' degli uomini.
Dalla survey e' emerso che molte persone con obesita' sottovalutano la gravita' della loro malattia, per questo tendono a non cercare l'aiuto di cui hanno bisogno per perdere peso in maniera efficace o per la cura di complicazioni legate alla malattia. Infatti, il peso e' stato sottostimato in tutte le classi di obesita' e un quarto delle persone con obesita' di classe III e il 62 per cento con obesita' di classe I, si sono classificati semplicemente come 'sovrappeso'.5 Infine, lo studio ha dimostrato "l'urgenza di un intervento precoce: problemi di peso in giovane eta' (<20 anni) sono associati a una malattia piu' grave e rassegnazione. Il gruppo piu' giovane ha visto infatti una percentuale maggiore di obesita' di classe II (23 per cento vs 16 per cento) e di classe III (18 per cento vs 11 per cento), rispetto a coloro che non hanno sviluppato obesita' ad esordio precoce. Inoltre, quasi la meta' delle persone con obesita' a esordio precoce sentiva di non essere in grado di superare i problemi di peso e due quinti (40 per cento vs 32 per cento) hanno riferito che il peso controlla la loro vita".
"La recente pandemia di COVID-19 ci ha mostrato quanto sia essenziale che l'obesita' sia riconosciuta pienamente come malattia. I risultati dello studio ACTION IO evidenziano che l'obesita' e' sottovalutata, con percezioni errate profondamente radicate nella societa' e nella comunita' medica', ha commentato Paolo Sbraccia, Vice Presidente IBDO Foundation e Professore Ordinario di Medicina Interna dell'Universita' di Roma "Tor Vergata", uno degli autori dello studio. 'In particolare, le persone che sono gravemente obese, il 13 per cento di quelle coinvolte nello studio, si considera normopeso. Una persona con obesita' che non si considera obesa non cerchera' mai aiuto. È, quindi, fondamentale che il sistema sanitario individui queste persone e faccia loro capire che l'obesita' e' una malattia, che va riconosciuta come tale e curata".
Sebbene l'obesita' sia sempre piu' spesso considerata una malattia cronica, non sempre ne e' percepita la gravita' da parte sia dei sanitari sia delle persone con obesita'. Questo rappresenta un ostacolo nella definizione delle priorita' nella gestione dell'obesita' e nell'aiutare le persone che convivono con questa malattia.
"Sono oltre vent'anni che la comunita' scientifica sottolinea i pericoli per la salute derivanti dall'obesita', una malattia che riguarda il 20 e rispettivamente 23 per cento dei maschi e delle femmine in Europa, che causa nel vecchio continente 337mila decessi ogni anno e costa 70 miliardi di euro, che, infine, potrebbe raggiungere entro il 2030 la drammatica soglia del 50 per cento della popolazione europea", sottolinea Luca Busetto, Co-chair Obesity Management Task Force di EASO (European Association for the Study of Obesity), anche lui co-autore dello studio.
'Novo Nordisk si impegna a comprendere e far conoscere le principali barriere che le persone con obesita' affrontano quotidianamente e a identificare opportunita' per iniziative di collaborazione che migliorino la cura e l'assistenza per le persone con obesita'', ha osservato Nick Finer, Senior Principal Clinical Scientist, Global Medical Affairs Management di Novo Nordisk. 'Ci auguriamo che, evidenziando le percezioni errate che ruotano attorno all'obesita', i risultati di ACTION IO consentiranno alle persone con obesita' e ai professionisti della salute di intrattenere un dialogo onesto, affrontando le sfide della gestione del peso e migliorando la cura dell'obesita' in generale'.
LO STUDIO ACTION-IO9 ACTION IO e' il piu' ampio studio realizzato per studiare gli ostacoli alla gestione dell'obesita' sia dal punto di vista delle persone con obesita' sia dal punto di vista dei medici. Lo studio ha coinvolto oltre 14.500 persone con obesita' e quasi 2.800 operatori sanitari provenienti da 11 paesi, tra cui: Australia, Cile, Israele, Italia, Giappone, Messico, Arabia Saudita, Corea del Sud, Spagna, Emirati Arabi Uniti e Regno Unito. ACTION IO completa le informazioni acquisite dagli studi ACTION condotti negli Stati Uniti e Canada, fornendo una fotografia generale riguardo gli ostacoli nella cura dell'obesita' nella popolazione globale, nonche' evidenze su misura per ogni paese coinvolto per indicare azioni concrete da intraprendere nella lotta all'obesita'. ACTION IO e gli studi ACTION condotti negli Stati Uniti e in Canada sono stati sponsorizzati e finanziati da Novo Nordisk.
(Wel/ Dire)