Team 'lontani ma vicini': pandemia ha dato tempo per confronto con propri limiti
(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 6 ott. - "Nella mia scuola c'e' stato un caso di positivita' al Covid. Io sono su un altro piano e non dovrebbe esserci stato nessun contatto, ma questo mi mette un po' di agitazione". La preoccupazione e' di Lucia, studentessa di 16 anni, che si e' rivolta al team del progetto 'Lontani ma vicini' di Diregiovani.it e dell'Istituto di Ortofonologia(IdO), nato nell'ambito di una collaborazione con la task force per l'emergenza educativa del ministero dell'Istruzione.
La studentessa ha dato voce alla propria paura e, probabilmente, a quella di tanti altri studenti che hanno o avranno un caso di Coronavirus nella loro scuola. Emozioni alle quali gli psicologi cercano di dare una spiegazione, fornendo ai ragazzi strumenti per affrontare le loro paure. Secondo gli esperti, infatti, "non e' un errore sentire di avere paura, anzi permettera' a ciascuno di trovare dentro di se' risposte nuove, di capire come affrontare quello che si percepisce come un pericolo. Le regole- tengono a ricordare gli esperti- non sempre spiegano tutto, a volte silenziano le paure, le fantasie, gli scenari piu' imprevedibili". Per questo, gli psicologi esortano i ragazzi "a condividire questi vissuti con un amico, con un genitore o un adulto di cui si fidano. Cosi' i ragazzi si sentiranno meno soli e le confidenze e i confronti restituiranno loro anche nuovi punti di vista".
Riguardo al rientro a scuola, il team di 'Lontani ma vicini' sottolinea che "e' difficile stabilire con certezza se si era pronti per tornare a scuola, i banchi, i docenti, le modalita' delle lezioni, gli orari si possono organizzare e modulare con il tempo, ma le emozioni sono difficili da programmare o da gestire soprattutto se non c'e' qualcuno che le accoglie e le rende trasformabili". E non deve essere stato facile per gli studenti, constatano gli psicologi, "ritornare in un luogo fatto di scambi, di abbracci, di vicinanza e di gruppo".
Davanti alla possibilita' di un contagio nella propria scuola e di una nuova chiusura del proprio istituto, "non e' sempre facile- constata il team di 'Lontani ma vicini'- riuscire a mantenere la calma e ci sentiamo persi tra diversi pensieri, spesso anche negativi. Questa pandemia- ricordano- ha rivoluzionato l'idea della quotidianita', sottolineando le paure, i timori, i sospetti, le responsabilita', e alterando il concetto di contatto e vicinanza. E seppure la fase acuta sembra essere controllata, e' ancora importante mantenere delle misure di prevenzione". Questo fa si' che "a volte ci sentiamo in una bolla, percepiamo un senso di impotenza e mancata liberta', altre volte siamo spaventati, altre ancora abbiamo modo di riflettere e prendersi cura di se'". L'ondata di pandemia, concludono gli psicologi, "ci ha messo di fronte all'impossibilita' di poter controllare e dominare tutto, ma ci ha anche permesso, probabilmente, di ritrovare del tempo per confrontarci con i nostri limiti e trasformarli in risorse e nuove strategie".
(Wel/ Dire)