'Il lockdown ha peggiorato le cose, con insonnia e ansia'
(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 6 ott. - La depressione conta in Italia tre milioni di pazienti, e due di questi tre milioni sono donne. A detta del presidente della Societa' Italiana di Neuropsicofarmacologia (Sinpf), Claudio Mencacci, la motivazione del fatto che il genere femminile sia piu' colpito da questa patologia e' fondamentalmente dovuta a tre condizioni: "La prima e' quella della maggiore sensibilita' biologica, la seconda e' quella legata a una maggiore capacita' di espressione emozionale, e la terza e' legata a condizioni ambientali e sociali". In poche parole, per condizioni sociali si intende "la maggiore esposizione della donna a delle situazioni traumatiche e a situazioni di violenza". Questa condizione per Mencacci, sentito dalla 'Dire' a Milano, a margine del lancio della campagna Janssen 'La depressione non si sconfigge a parole', ha avuto un ulteriore accrescimento nell'epoca del lockdown e il genere femminile, "seppur colpito meno gravemente dalla pandemia", e' risultato sicuramente "molto piu' esposto" a quella che possiamo definire "pandemia emotiva". Ecco perche' le donne, insieme agli adolescenti e agli anziani, sono le tre categorie piu' colpite da questa condizione psichica. Piu' in generale, "quello che si e' visto e' che i principali disturbi emersi dal lockdown sono in primo luogo l'insonnia, seguiti da disturbi d'ansia e da depressione", spiega il presidente Sinpf.
Dopodiche', se si esamina la coincidenza di piu' fattori emersi durante la fase acuta della pandemia combinato con i cosiddetti 'lutti complicati', ossia "le persone che hanno subito un lutto che nel 10% svilupperanno un episodio depressivo maggiore", e se a questo si aggiungono "fattori economici come disoccupazione e impoverimento", le stime previste sono l'aumento di circa 150.000 persone depresse in piu' in Italia, rispetto a quei tre milioni. La depressione insomma non e' una sola, e non puo' essere curata allo stesso modo per tutti: anzi, e' una patologia dove l'occhio del paziente su se' stesso vale tanto quanto quello del medico. A tal proposito, Mencacci menziona inoltre 130.000 persone affette da 'depressione resistente al trattamento', per cui appunto sono necessarie "cure particolari", senza dimenticare il rischio 'anticonservativo'. "Le persone si dimenticano ma nel mondo ogni anno ci sono 800.000 persone che si suicidano- evidenzia- sono numeri piu' alti di una guerra e che purtroppo si confrontano anche con quelli del covid".
(Wel/ Dire)