Se ne e' parlato a 'Global health', Festival della salute globale'
(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 17 nov. - "L'attuale fragilita' piu' importante e' la stessa per cui e' nato il Festival: e' quella mentale, psicologica e culturale dei cittadini. Oggi sappiamo, sono dati ufficiali della Commissione Europea, che in Europa il 70% dei cittadini ha qualche forma di disturbo mentale, da quello piu' blando, come i disturbi del ritmo e del sonno, a quelli ben piu' gravi, che sfociano in comportamenti aggressivi e devianti". Lo ha detto il professor Walter Ricciardi, ordinario di Igiene e Medicina Preventiva all'Universita' Cattolica, in occasione del 'Global Health, il Festival della Salute Globale'.
L'evento si e' svolto in modalita' online. La direzione scientifica del Festival e' stata affidata, oltre che a Ricciardi, anche al professor Stefano Vella, direttore del Centro per la Salute Globale dell'Istituto superiore di Sanita' e docente di Salute Globale presso la Facolta' dell'Universita' Cattolica.
"Questa squadra del Festival della Salute Globale era nata proprio per questo- ha proseguito Ricciardi- per far capire ai cittadini, con un linguaggio comprensibile, che la scienza e la consapevolezza sono gli elementi cruciali per affrontare anche questa pandemia, mentale e psicologica, oltre che quella virale e quella economica che ne consegue". Secondo Ricciardi il nostro principale problema e' che "non abbiamo tempo, quindi e' importante che i cittadini partecipino attivamente a questa battaglia contro il tempo. Una pandemia, e' stato scritto tante volte, prima o poi sarebbe arrivata. Perche' il modo con cui mangiamo, viaggiamo, produciamo e forniamo energia, e' un modo totalmente inadeguato a quello che tutelerebbe la salute e il benessere. Occorre cambiarlo, ma devono cambiarlo in primis i cittadini: innanzitutto da soli con i loro comportamenti, poi eleggendo politici che siano in grado di recepire. L'elezione di Biden, da questo punto di vista, e' un passaggio epocale".
Ricciardi ha quindi invitato tutti a guardare "l'ultimo film di David Attenborough, che presenta dati impressionanti: il documentarista sottolinea che siamo gia' avviati verso un'epoca di estinzione di massa. Noi dobbiamo smentire queste ipotesi. E per farlo ci da' anche delle soluzioni: le scienze, le tecnologie, le nostre conoscenze possono essere sufficienti a invertire la rotta, ma occorre la consapevolezza e la volonta' innanzitutto dei cittadini, poi delle autorita' politiche. I cittadini, in un momento come questo, devono incalzare la politica affinche' agisca con tempestivita'. E non a inseguire il virus, perche' questo e' talmente rapido a diffondersi che non puo' aspettare che si avviino discussioni e che si trovino compromessi", ha concluso.
(Wel/ Dire)