(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 10 nov. - Nel pieno della pandemia e con nuove restrizioni in atto, il Comune e l'Ausl di Bologna hanno deciso di potenziare il servizio di contrasto alle dipendenze patologiche 'Area15' destinato ai ragazzi tra i 13 e i 24 anni.
Una fascia d'eta' delicata, che gia' prima dell'avvento del coronavirus faceva registrare un aumento dei fenomeni di abuso di sostanze. Gia' in epoca pre-covid, testimonia Marcello Lolli di Open Group, che insieme alla coop sociale La Carovana gestisce il servizio di 'Area15', "c'era la tendenza all'aumento del consumo di psicofarmaci da parte degli adolescenti per gestire in autoterapia malessere e ansie" tipiche di quell'eta'. Con l'avvento del Covid e delle restrizioni anti-contagio, segnalano gli esperti, questo trend rischia un ulteriore incremento. Stesso discorso per l'alcol. Durante il lockdown, sottolinea Lolli, "e' stato piu' difficile reperire le sostanze illegali. E' invece rimasto ben presente il fenomeno di abuso di alcolici". La seconda ondata della pandemia, e le relative nuove chiusure, non rasserenano il quadro. Ad esempio, segnala Alberto Sondo della coop La Carovana, "il tema della didattica a distanza inizia a farsi sentire e la situazione comincia a diventare faticosa". La conferma arriva da Luca Ghedini, psicologo dell'Ausl di Bologna. "Nella prima fase i ragazzi si sono organizzati con le nuove tecnologie, il problema viene adesso- avverte- dovremo vigilare per vedere cosa comportera' questa situazione".
Intanto, dallo scorso 2 novembre il servizio di 'Area15' e' stato potenziato con la presenza degli operatori del Servizio dipendenze patologiche dell'Ausl di Bologna il lunedi', mercoledi' e venerdi' dalle 9 alle 13.
'Area15' si rivolge a un bacino di 35.000 ragazzi tra i 13 e i 24 anni, mettendo a disposizione un'equipe composta da psicologo, psichiatra, infermiere ed educatori professionali, oltre a un numero verde (800.105.999) per genitori e adulti di riferimento. Tra gennaio e giugno sono state 32 le persone che hanno svolto colloqui di accoglienza (18 familiari e 14 ragazzi) e, per molti di loro, anche successivi percorsi di sostegno e consulenza.
Durante il lockdown di primavera, il servizio si e' spostato online e ha svolto a distanza 98 colloqui coinvolgendo 19 persone (12 giovani e sette genitori). L'anno scorso furono una sessantina gli accessi al servizio, di cui circa 20 di familiari (numeri simili gli anni precedenti). Ai Sert invece sono 82 i ragazzi under 24 presi in carico. "La sfida e' pero' creare piu' percorsi per intercettare un maggior numero di giovani, anche con contorni piu' sfumati" rispetto ai casi che arrivano al Sert, sottolineano Ghedini e il direttore del dipartimento di salute mentale dell'Ausl di Bologna, Angelo Fioritti. La sede di 'Area15' tra l'altro e' stata spostata da via Zamboni a via de' Castagnoli, a due passi da piazza Verdi. "E' molto significativo", sottolinea Raffaella Campalastri, responsabile del Programma dipendenze patologiche dell'Ausl. Il servizio di occupa di accoglienza e prima analisi, ma non fornisce trattamento farmacologico. Viene invece offerto un percorso di dialogo, laboratori e attivita' educative e di sensibilizzazione, valutando anche un eventuale invio ai servizi per la presa in carico. Il Comune di Bologna ha stanziato in tutto 540.000 euro dal 2019 al 2021 per potenziare i servizi di contrasto alle dipendenze e 'Area15'.
"Il bacino a cui si rivolge il servizio e' enorme- sottolinea l'assessore al Welfare e Sanita' di Palazzo D'Accursio, Giuliano Barigazzi- purtroppo si e' abbassata l'eta' di ingresso alle dipendenze". Col Covid, rimarca, "ci siamo reinventati i servizi anche a distanza ed e' una modalita' che vorremmo mantenere anche dopo la pandemia".
(Wel/ Dire)