(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 10 nov. - Se in primavera i sentimenti piu' diffusi erano la paura della malattia e la tristezza per la chiusura, oggi e' l'incertezza per il futuro a farla da padrone nella psiche delle persone. "E non e' detto che il suo impatto sia inferiore a quello della prima ondata". A mettere in guardia e' Angelo Fioritti, direttore del dipartimento di salute mentale dell'Ausl di Bologna, a margine di una videoconferenza stampa sul servizio Area15 per il contrasto alle dipendenze tra i piu' giovani.
Durante il lockdown di primavera, ricorda Fioritti, i servizi di salute mentale non si sono mai fermati, fornendo supporto anche a distanza. In quei mesi, spiega il dirigente Ausl, "i sentimenti piu' diffusi erano di paura per la malattia e un senso di claustrofobia per la mancanza di liberta' e di collegamento con gli altri". Appena finito il lockdown, continua Fioritti, "questa richiesta di supporto e' scemata e non abbiamo registrato strascichi significativi, se non a settembre qualche aumento di richieste da parte degli adolescenti per la difficolta' a riprendere una vita sociale attiva". Negli adulti, invece, si e' "registrato un aumento degli invii per abuso di alcolici", sottolinea Fioritti. Un fenomeno aumentato anche in primavera, sottolinea, a fronte invece di un "crollo dei morti per overdose", anche perche' il lockdown ha di fatto ostacolato il reperimento di sostanze illegali. "In questo momento invece prevale un sentimento di incertezza rispetto ai tempi e alla durata della nuova ondata e il suo impatto sul futuro", segnala il direttore del dipartimento di salute mentale dell'Ausl di Bologna, ad esempio da un punto di vista della carriera lavorativa. "Oggi e' questa la nota di fondo dominante e non e' detto che il suo impatto sia inferiore a quello della prima ondata", avverte Fioritti. Quella di Fioritti e' una valutazione condivisa dall'assessore alla Sanita' e al Welfare del Comune di Bologna, Giuliano Barigazzi. "Quanto questa pandemia stia incidendo sul benessere mentale delle persone e' ancora largamente inesplorato", afferma Barigazzi, ma gia' ora si possono comunque cogliere "segnali di stanchezza e straniamento". Questo riguarda gli adulti, spiega l'assessore, ma "incide anche sugli adolescenti e sul loro rapporto coi genitori".
Secondo Barigazzi, dunque, "non potra' non avere ricadute questo cambiamento del modo di vedere le cose, causato dalla lunghezza del tempo in cui ci dovremo confrontare con questa pandemia, perche' il vaccino non risolvera' il problema il mattino dopo, e dalle oscillazioni di un lockdown mirato, che comunque e' di sicuro piu' intelligente di quello generale", chiosa l'assessore.
(Wel/ Dire)