Psicologi Trentino lanciano vademecum 'Papa' in pandemia'
"Gestione quotidiana, dialogo, reciprocita' e non negare emozioni"
(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 3 nov. - "Il ruolo paterno e' cambiato". Non c'e' piu' la figura del padre "autoritario, assente dal percorso di crescita dei figli, il cui ruolo si giocava sostanzialmente attraverso comandi e punizioni". Ora il modello "vincente e' il padre evolutivo, che si confronta con la madre", che non e' solo "sgridate, castighi, sensi di colpa e lontananza affettiva".
Siamo passati dai "padri della legge a quelli emotivi, affettivi e sensibili". Partono da qui, Daniele Venturini, Gina Riccio e Marzia Marsili, i volontari dell'associazione 'Psicologi per i Popoli-Trentino ODV', che presentano, sulla rivista di Psicologia dell'Emergenza e dell'Assistenza Umanitaria, uno speciale vademecum: essere papa' al tempo del Covid-19.
L'epoca dalla pandemia, difatti, e' anche la stessa della "paternita' contaminata dai bisogni emotivi nuovi per il mondo degli uomini": non piu' preoccupati soltanto di dare "sicurezza, norme e protezione- spiegano gli studiosi- ma anche profondamente convinti del ruolo affettivo ed educativo" che svolgono. I padri del 2020 sono uomini che riescono a "percepirsi come caregiver e figure di attaccamento, uomini che riconoscono", quel tipo di "status interno".
La tendenza, pero', seppur visibile non e' omogenea e uguale per tutti. Ci sono uomini, aggiungono gli psicologici "per cui non e' sempre facile accogliere l'esperienza della paternita' a braccia e a cuore aperti". Impegni professionali, "diseducazione emotiva, delega alle madri e precedenti esperienze negative", sono tutti fattori che possono inibire i papa'.
Cosi', l'associazione volontaristica, 'Psicologi per i Popoli' ha partecipato, con la Protezione civile di Trento, al Servizio delle Politiche Sociali PAT '#Resta a casa, passo io', fornendo ascolto, confronto e sostegno psicologico, grazie a volontari professionisti psicologi dell'emergenza. Un unico obiettivo: prevenire i disagi piu' cronici e significativi.
Dai risultati del loro impegno, nasce un vademecum per i padri che hanno avuto piu' difficolta'. Ci sono stati "papa'- scrivono gli studiosi- che non riuscivano a cogliere il tempo sospeso (del lockdown, ndr) come un'opportunita'". Padri di cui, telefonicamente, "abbiamo accolto la fatica" perche' troppo spesso abituati a "un ruolo cristallizzato, su attivita' principalmente esterne alla famiglia". Papa' "che lasciano in maggior misura alla figura femminile e al ruolo materno l'assunzione di tutte le attivita' quotidiane di cura e di educazione dei figli". A questi papa', si rivolgono gli esperti, con un vademecum di consigli su come gestire la quotidianita', su come rafforzare il dialogo intrafamiliare e dare spazio alle emozioni di tutti, in famiglia, "integrandole, non negandole". GESTIONE DELLA QUOTIDIANITÀ: DAL FARE ALL'ESSERE - In sei punti tutti i suggerimenti degli esperti: 1 - "Porsi agli occhi dei propri figli e figlie come modello di profondo rispetto dell'altro - la madre e i figli stessi - valorizzando quanto fanno.
2 - Essere grati per ogni gesto ricevuto dai figli e dalla loro madre.
3 - Essere parte attiva nelle attivita' quotidiane e l'organizzazione giornaliera: i compiti, riordinare la casa, negli acquisti come nella gestione del tempo libero.
4 - Aiutare nell'uso delle tecnologie e fruibilita' del web, ponendo anche limiti temporali.
5 - Riconoscere aspetti non ancora sperimentati in prima persona nella cura dei propri figli, concedendosi la possibilita' di partecipare e realizzare creativamente un nuovo rapporto con loro, una nuova modalita' genitoriale.
6 - Responsabilizzare i propri figli al rispetto e alla comprensione delle regole Covid-19 importanti per tutta la comunita' civile, anche per bambini e adolescenti. Condividere con loro e accogliere, la fatica emotiva e relazionale - la rabbia e l'impazienza - generata da questi limiti".
VADEMECUM E RECIPROCITÀ: IO, TU, NOI: 1 - "Acquisire consapevolezza di essere parte attiva nella relazione, impegnandosi laddove servira' una comunicazione che generi dialogo e reciprocita' con i propri figli e la loro madre.
2 - Cogliere le inclinazioni dei figli e delle figlie, mettersi a loro fianco, orientarne la crescita, per permettergli di diventare cio' che vogliono essere.
3 - Essere consapevoli che i figli sono attenti a cio' che avviene attorno a loro, anche in casa e che il proprio comportamento e' un modello".
4 - Tra gli altri punti, gli esperti ricordano che "alcune situazioni concrete quotidiane possono mettere in difficolta' entrambi i genitori: il desiderio di fuga, il senso di costrizione, gli spazi esigui o semplicemente percepiti come limitanti". È uno "stato d'animo normale, e' importante allenarsi alle circostanze quotidiane- puntualizzano- affrontandole gradualmente, facendo squadra come coppia genitoriale".
5 - L'ambiente familiare poi, ricordano gli psicologi, "a volte puo' essere percepito come vincolante rispetto al bisogno di ricercare tempo per se stessi". Il consiglio, allora, e' "condividere questa legittima necessita' con la madre e con i propri figli". È un'esigenza, ricordano gli esperti, "che puo' essere vissuta da tutti i componenti della famiglia e va riconosciuta nella reciprocita' di ognuno".
"DARE SPAZIO ALLE EMOZIONI INTEGRANDOLE, NON NEGANDOLE: QUESTO È SENTIRSI FORTI" - Il modo di "essere padri non e' stato sempre uguale a se stesso", scrivono gli Psicologi per i Popoli. I padri di oggi, riflettono i volontari sulla base della loro esperienza, "sono chiamati a essere diversi dai padri di ieri".
Dare spazio "alle proprie emozioni accresce il benessere del genitore, lo aiuta a riconoscere la propria umanita' e a gioirne nell'incontro con i figli e la loro madre". Un processo che "permette anche ai figli di crescere umanamente e, ai genitori, di scoprirsi piu' forti e integrati ai propri limiti, e all'accoglienza delle proprie fragilita'".
Oltre alla "gioia, alla commozione e alla tenerezza", anche le emozioni negative, spiegano gli esperti, possono essere "accolte dai padri. Rabbia e tristezza possono trovare nuove modalita' di espressione". Sentimenti come la "paura per il tempo presente, l'angoscia per il tempo futuro, il timore di non sentirsi all'altezza, il rammarico per aspetti del tempo passato- scrivono- possono suscitare sentimenti di smarrimento". La solitudine e' "un sentimento comune all'interno della genitorialita' e sentito da molti padri. La condivisione delle emozioni e dei pensieri puo' essere un'opportunita'". In alcuni casi, sottolineano, si puo' "anche chiedere aiuto a un professionista: e' un atto di forza d'animo, non di debolezza".
Infine, gli esperti ricordano ai padri l'importanza della loro "spiritualita', in tutte le sue declinazioni (religiosa, laica, filosofica, psicologica, meditativa ecc.)". La spiritualita' e la sua accoglienza, concludono, "predispone al rispetto di se' e del genere umano. Coltivarla contribuisce ad alimentare la propria umanita' e i propri valori" tanto per i genitori, quanto per i figli.
(Wel/ Dire)
|