Lazzari: Anche direttore Asl Bergamo li chiede accanto a medici
Roma, 24 mar. - "A livello nazionale gli psicologi assunti nel settore pubblico sono circa 6.000, ma non sono dislocati ugualmente in tutto il Paese. Gia' in tempi 'normali' avevamo evidenziato l'assoluta insufficienza della rete pubblica degli psicologi, ma in questo periodo di emergenza la carenza e' eclatante. Lo spiega alla Dire David Lazzari, presidente del Consiglio nazionale dell'Ordine degli psicologi (Cnop), che aggiunge: "In questi giorni avremmo dovuto presentare uno studio fatto dal Crea - Centro di studi e ricerche di economia sanitaria - che, guardando ai nostri Livelli essenziali di assistenza (Lea), dimostra che bisognerebbe triplicare o quadruplicare come minimo il numero degli psicologi che attualmente lavorano nel Servizio sanitario. Ci stiamo impegnando adesso per quantificare il bisogno a livello locale".
La questione della carenza degli psicologi nel servizio pubblico non e' nuova. "Siamo ampiamente sotto organico, ma ora c'e' un'esigenza specifica che viene dalle persone malate, dai loro familiari e dai professionisti che in questi giorni vivono lo stress di stare in prima linea. A rispondere deve essere il pubblico- continua Lazzari- con gli ospedali, le Asl e tutto il Servizio sanitario nazionale".
Il presidente del Cnop ha scritto all'Associazione nazionale dei Comuni perche' "i Comuni possono attivare le misure di protezione civile". La necessita' e' reale, "si pensi che il direttore dell'Azienda sanitaria piu' colpita d'Italia, quella di Bergamo, ha detto che servono con urgenza medici, infermieri e psicologi. Se una persona che si trova in quella emergenza, nella trincea piu' avanzata in assoluto, dice che servono oltre i medici gli infermieri e gli psicologi, significa che il bisogno c'e'. Spero che non ci siano apparati burocratici che facciano resistenza- commenta il presidente del Cnop- ma che si rendano conto che in questo momento occorre avere la velocita' di capire che la Psicologia serve. Gli psicologi servono e bisogna mettersi in sintonia con le nuove esigenze emergenti". Purtroppo solo "il 25% delle richieste di aiuto psicologico viene soddisfatto dalla rete pubblica. Il Servizio sanitario nazionale da anni non viene implementato- conclude Lazzari- molti psicologi sono andati in pensione e non ci sono state nuove assunzioni, ma i nuovi Lea hanno dimostrato che i bisogni psicologici crescono".
(Red/ Dire)