Parla Guadagnini, docente di Psicopatologia della realta'virtuale
Roma, 24 mar. - "In certe case la situazione e' drammatica: gli adolescenti sono sempre piu' insofferenti e nervosi, a causa della convivenza forzata, e non ascoltano piu' i genitori. Non trovando il modo di sfogarsi, finiscono per chiudersi in camera e stare al computer o allo smartphone tutto il tempo: aumenta cosi' la dipendenza tecnologica". Si dice preoccupata la psicologa Giuliana Guadagnini, docente di Psicopatologia della realta' virtuale allo Iusve, che da quando le scuole hanno chiuso sta gestendo a Verona il punto di ascolto per ragazzi e genitori istituito dall'Ufficio scolastico territoriale.
"Le domande che ci arrivano attraverso lo sportello online sono delle piu' disparate - racconta Guadagnini -. Si va dai genitori preoccupati perche' i figli adolescenti continuano ad andare a casa degli amici, ai ragazzi allarmati perche' con l'ansia gli viene la nausea e si chiedono se questo sia un sintomo del coronavirus. In generale, sta crescendo la dipendenza da internet: molti adolescenti si sentono soli e cercano in rete una compagnia. E i genitori li scusano, pensando che il figlio o esce o sta al cellulare, e allora tra le due e' meglio la seconda. Il risultato e' che i ragazzi non hanno piu' orari ne' regole: c'e' chi mangia davanti al computer, chi sta connesso tutta la notte e poi dorme fino a tardi la mattinaa' Pensano di essere in uno spazio-tempo diverso, come se questa non fosse la vera realta'. Quando si tornera' alla normalita', pero', questi comportamenti avranno grosse conseguenze".
Con le lezioni online, poi, i ragazzi hanno bisogno di restare connessi anche per studiare, fare i compiti e controllare le chat di classe. E questo da' loro una scusa pronta quando mamma e papa' minacciano di sequestrare l'apparecchio tecnologico.
Passando l'intera giornata attaccati a internet, cosi', gli adolescenti presentano diversi comportamenti disfunzionali: c'e' chi fa acquisti in modo compulsivo pur di passare il tempo, chi sta ore e ore a giocare ai videogiochi e chi cerca qualcuno con cui chattare sui siti di incontri.
"Molti ragazzi passano le giornate davanti a videogame come Fortnite, Call of Duty e Minecraft: si tratta di giochi molto competitivi e in alcuni casi anche violenti. Mentre giocano, i ragazzi chattano con gli altri giocatori: i genitori non sanno chi c'e' dall'altra parte e non si rendono conto dei rischi.
Stesso discorso vale per le chat sui siti di incontri: non essendoci la possibilita' di instaurare rapporti reali, sono aumentate le relazioni virtuali. È molto diffuso il sexting, l'invio di video o foto nudi o seminudi, anche tra i ragazzini delle medie. Alcuni pianificano di scappare di casa per incontrarsi personalmente, ma per fortuna questo accade raramente. Tutto questo e' espressione di un forte disagio: tra gli adolescenti stiamo assistendo a un aumento dell'autolesionismo, dei disturbi alimentari e dei disturbi del sonno".
Il problema, secondo la psicologa, e' anche la mancanza di notizie ufficiali che abbiano come target specifico i ragazzi, che finiscono cosi' per informarsi principalmente attraverso i social network, con il rischio di incappare nelle frequenti fake news. "Sui social si trovano notizie di ogni tipo: molte sminuiscono il rischio di contagio, diffondendo la falsa credenza che i giovanissimi non si possano ammalare. I ragazzi pensano cosi' di essere immuni e si mettono in pericolo. Viceversa, in altri casi circolano allarmi esagerati, che creano il panico.
Quello che manca e' una fonte affidabile, verificata, che parli pero' il linguaggio degli adolescenti e che riesca a intercettare quel target".
Infine, qualche consiglio per le famiglie: "La cosa fondamentale e' ascoltarsi e aprire un dialogo che non sia giudicante. E poi fare attivita' tutti insieme, provando a intercettare gli interessi dei ragazzi: gli adulti devono cercare di mettersi in gioco e sperimentarsi in sfide di cucina, karaoke o videolezioni per fare attivita' motoria tutti insieme. Infine, manteniamo salde alcune regole: non svegliarsi tardi, mangiare tutti insieme attorno al tavolo e non fare acquisti che non siano necessari".
(Red/ Dire)