Roma, 10 mar. - Assicurare un'azione piu' efficace e utile all'integrazione sociale dei soggetti entrati nel circuito penale. Questo l'obiettivo dell'accordo di collaborazione tra Regione Lazio, Tribunale Ordinario di Roma e Universita' La Sapienza siglato dal presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, dal presidente del Tribunale di Roma, Francesco Monastero, dal preside della Facolta' di Giurisprudenza, Oliviero Diliberto e dal Dirigente dell'Ufficio Esecuzione Penale Esterna di Lazio, Abruzzo e Molise, Patrizia Calabrese, negli uffici di presidenza del Tribunale di Roma.
Il protocollo prevede il coordinamento dell'azione giudiziaria, sociale e sanitaria per favorire interventi di integrazione e supporto rivolti alle persone entrate nel circuito penale, in particolare attraverso l'elaborazione di programmi individualizzati, che tengano conto di specifiche fragilita' e bisogni. Nello specifico, le parti si impegnano a promuovere iniziative in totale sinergia e secondo le competenze degli attori coinvolti: Procura, Tribunale di Sorveglianza, Avvocatura, Provveditore regionale dell'amministrazione penitenziaria, Terzo settore e il Garante del Lazio delle persone sottoposte a misure restrittive della liberta' personale.
Il protocollo mira ad assicurare la continuita' assistenziale alle persone con "disturbi correlati a sostanze e disturbi da addiction", gia' noti ai servizi territoriali delle Asl e per i quali l'intervento sanitario e' gia' in atto, oltre alle persone gia' tratte in arresto o che si sono presentate per la convalida e il giudizio direttissimo.
L'accordo serve anche a: potenziare il lavoro tra gli uffici giudiziari dell'UEPE (Ufficio Esecuzione Penale Esterna) e DSM (Dipartimenti di Salute Mentale) attraverso iniziative regionali di formazione specifica; offrire alle persone trattamenti in comunita' terapeutiche residenziali, trattamenti sanitari semiresidenziali e ambulatoriali, progetti e percorsi orientati su specifiche condizioni o patologie; assicurare la cooperazione tra le strutture residenziali accreditate e i servizi territoriali per elaborare progetti individualizzati; supportare gli uffici di esecuzione penale nella presa in carico delle persone con disturbi psichiatrici mediante piani terapeutici e di recupero; potenziare la platea degli enti convenzionati (per l'offerta di lavoro di pubblica utilita' o non retribuiti) e promuovere strumenti di giustizia riparativa; favorire l'accoglienza residenziale per persone che altrimenti non avrebbero possibilita' di accedere all'esecuzione della pena alternativa al carcere e favorire l'assistenza domiciliare a sostegno dei singoli e delle loro famiglie e di tutti quei soggetti che vivono particolari condizioni di emarginazione; curare la formazione e l'aggiornamento del personale amministrativo e dei volontari attraverso corsi, stage e seminari.
Il protocollo sara' utile anche per studiare i dati relativi ai procedimenti penali, alle misure applicate nelle comunita' e agli interventi di sostegno alle persone entrate nel circuito penale per formulare le linee guida dirette a tutti gli operatori del settore. Sono, inoltre, previsti incontri periodici per aggiornare statistiche, documenti di studio, dati e tutte le informazioni utili al riguardo.
(Red/ Dire)