Roma, 10 mar. - Sono un centinaio i ravennati in carico al Sert per problemi legati al gioco d'azzardo. Anche se la popolazione di giocatori problematici e patologici e' stimata in almeno 1.500 persone.
Costantemente in aumento, specie tra donne, giovani e anziani. Il sesso femminile rappresenta un terzo di quello maschile. Tra 2018 e 2019 l'accesso ai diversi servizi e' cresciuto del 147%. Per loro e le loro famiglie, ma non solo, e' attivo da gennaio a Ravenna, con gia' quattro persone incontrate, lo sportello sociale Esc che mette a disposizione gratuitamente un operatore sociale per un primo orientamento; una psicologa che motivi le persone; un avvocato per la consulenza legale.
Esc, spiega alla stampa l'assessore ai Servizi sociali, Valentina Morigi, collabora con le realta' del territorio interessate a prevenire i danni del gioco, cosi' come con Azienda sanitaria, Universita' e terzo settore. È aperto due giorni la settimana, martedi' e giovedi', in via Venezia. Rappresenta, aggiunge, "un filtro di accoglienza e indirizzo".
Anche perche' trovare il coraggio di ammettere di avere un problema non e' mai facile. Ancor di piu' in condizioni di fragilita', anche economica, e solitudine. Nel merito entra Vittorio Foschini dell'Ausl Romagna, in prima linea in quella che definisce "una guerra, non portata da un pipistrello", come il coronavirus, dato che dietro "ci sono interessi finanziari ed economici legali e illegali". Per questo "occorre informare la popolazione a comportamenti adeguati". Anche attraverso spettacoli, come quello che sara' organizzato il 5 maggio.
"Fondamentale", rimarca, e' il tema degli anziani, perche' tutto puo' partire dal gratta e vinci con i nipotini. E per decidere di curarsi occorre superare lo stigma sociale e la vergogna. Andrea Cacia dell'associazione Villaggio globale, partner del progetto, spiega che vengono organizzati anche incontri nei centri sociali per anziani e con i giovani per sensibilizzare sul fenomeno. E invita a prestare attenzione a determinanti comportamenti "spia", come prelievi al bancomat continui o l'isolamento nei giorni di ricezione della busta paga.
Esc e' dunque il "braccio flessibile del Sert, per avvicinare le persone in maniera informale", c'e' infatti "molta vergogna ad ammettere un fallimento", e utilizza anche uno sportello online, una pagina Facebook e le chat. In alcuni casi, aggiunge Cacia, "siamo stati contattati dal datore di lavore preoccupato", ma si registrano anche donne 70enni che tornano a lavorare, a fare le badanti, per giocare alle slot. Senza dimenticare le scommesse e il gioco online che "si stanno espandendo molto". Ravenna intanto si e' messa in linea con le disposizioni regionali in materia, tra mappatura e distanza delle sale slot 500 metri dai luoghi sensibili, nonostante la "montagna di ricorsi" arrivata, spiega Morigi, con "alcune" sale che hanno chiuso e "una" che ha chiesto la delocalizzazione.
(Red/ Dire)