Castelbianco: ragazzi devono chiudere passaggio in modo sano ed equilibrato
(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 19 mag. - Il 2020 e' un anno particolare per tutti, per la scuola, per gli insegnanti e per i maturandi che tra un mese affronteranno il fatidico esame di Stato. "È chiaro che i maturandi 2020 avranno una prova d'esame diversa dagli altri anni, ma sara' fondamentale il modo in cui si svolgera' l'esame.
I ragazzi dovranno dare prova di maturita' e i docenti avranno solo un colloquio per valutarli. Questo colloquio da una parte dovra' consentire agli insegnanti di capire gli studenti, dall'altra dovra' consentire agli studenti di esprimere il proprio pensiero, la propria maturita', ossia di tirare fuori cio' per cui hanno studiato e che rendera' il colloquio un esame vero e non semplicemente un aiuto a passare l'anno". Parte da questa considerazione Federico Bianchi di Castelbianco, direttore dell'Istituto di Ortofonologia (IdO) e psicoterapeuta dell'eta' evolutiva, per riflettere sulle conseguenze che la pandemia avra' sui 'maturandi 2020'.
In questo contesto il voto "stara' proprio a indicare la partecipazione e lo studio del ragazzo- sostiene ancora Castelbianco- i docenti dovranno riuscire a far capire, anche ai genitori e a chi sta accanto agli studenti, che i ragazzi non hanno fatto un mero atto di presenza, ma hanno partecipato a un esame dove si sono messi in gioco. Non e' importante semplicemente la nozione, perche' e' chiaro che studiare in questo periodo e' molto piu' complicato degli altri anni- ricorda lo psicoterapeuta- quindi forse da una parte c'e' una facilita', ma dall'altra c'e' anche una grande difficolta', e di questa va preso atto".
Di fatto l'esame di maturita' ha sempre avuto un valore simbolico, visto come un 'passaggio esistenziale', un tappa evolutiva nel percorso di crescita di ogni individuo. Quest'anno avra' lo stesso valore? "Per un motivo o per un altro i ragazzi abbandoneranno la loro routine quotidiana, andranno al lavoro o all'universita'. Il criterio- rassicura il direttore dell'IdO- e' che devono chiudere il passaggio delle scuole in modo sano ed equilibrato. Questo potra' consentirgli di rivedere il proprio capitolo di vita da 'scolari', per passare poi a quello da studenti universitari, che rappresentera' un altro modo di vivere lo studio. Forse piu' che i ragazzi, questo compito spettera' alla scuola". E sulle esperienze mancate come, per esempio, il classico viaggio post esame, Castelbianco aggiunge: "I maturandi del 2020 hanno vissuto mesi di chiusura in casa, un'esperienza che quelli degli altri anni non hanno provato. Non dobbiamo prendere solo cos' e' stato dato in piu' o cosa e' stato tolto dalla pandemia- conclude- perche' i ragazzi hanno fatto un'esperienza di vita cosi' forte, che veramente gia' questo e' stato un esame di maturita'".
(Red/ Dire)