(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 28 lug. - "Posso dire oggi con rammarico che i 60 milioni di cittadini e cittadine del nostro Paese hanno potuto capire come vivono costantemente e quotidianamente da anni le persone con disabilita' e le loro famiglie, in uno stato continuo di lockdown, dettato da una carenza di sostegno e servizi necessari per dare loro risposte". Lo dichiara Vincenzo Falabella, presidente della Federazione italiana per il superamento dell'handicap (Fish), nel corso dell'audizione informale sulle ricadute sociali dell'emergenza epidemiologica tenuta alla commissione Affari sociali della Camera.
"Da parte nostra- prosegue Falabella- troverete la massima attenzione e disponibilita' a costruire un confronto politico che sia realmente rispondente a quelli che sono i bisogni dei poco piu' di 4 milioni e mezzo di disabili che, con le famiglie e i loro cari, diventano 12 milioni di persone".
Il presidente della Fish ha poi elencato una serie di aspetti che non hanno funzionato nel periodo del lockdown, a cominciare dal Welfare che "avrebbe dovuto proteggere le persone con disabilita', gli anziani e tutti coloro che erano piu' esposti ai rischi del virus, ma che cosi' non e' stato. Nel nostro sistema- prosegue- quello che e' venuto a franare e' stata l'interazione tra governo, regioni ed enti locali- precisa Falabella- perche' i servizi sono stati standardizzati, erano rigidi e non hanno saputo rispondere a quello che era il fenomeno pandemico nel nostro Paese. Non sono stati in grado di dare risposte certe e immediate alle persone con disabilita' e alle loro famiglie".
Al termine del suo intervento il presidente Fabella ha elencato alcune proposte inviate alla commissione Affari sociali per risolvere molti problemi dei disabili: 1) Un coordinamento tra i vari ministeri; 2) Rivedere le pensioni di invalidita'; 3) Intervenire sui cantieri aperti, i caregiver familiari, i livelli essenziali di assistenza, delle prestazioni e il nomenclatore tariffario.
(Wel/ Dire)