(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 21 lug. - "Situazioni burrascose e litigi forti hanno sempre animato la vita di genitori e figli. Quest'anno, pero', in seguito alla convivenza forzata dovuta alla pandemia Covid-19, abbiamo assistito a un incremento di attriti tra genitori e figli, ma anche di litigi tra gli stessi genitori. La situazione oggi e' quindi molto complicata, ma ad alterarla ancora di piu' e' la silenziosita'. Non c'e' piu' neanche lo strillo, l'urlo, la rabbia e l'esplosione di litigio, perche' si e' creata una frattura, un'indifferenza". A dirlo e' Federico Bianchi di Castelbianco, direttore dell'Istituto di Ortofonologia (IdO), analizzando cause ed effetti del fenomeno.
"I ragazzi ora- spiega lo psicoterapeuta- sono indifferenti al litigio con i genitori, gli danno meno valore perche' danno meno valore ai pensieri e alle parole dei propri genitori. Questo e' un dramma maggiore rispetto al litigio continuo, perche' nella lite si ha un rapporto, una possibilita' di scambio che viene a mancare con l'indifferenza. Questo- conclude- e' un problema che pagheremo a settembre, in particolare i docenti saranno gli ultimi adulti a interagire con molti giovani che hanno chiuso i rapporti verbali con i genitori. È la relazione che e' saltata per aria e per riprenderla speriamo che i docenti ce la facciano e in ogni caso dovranno essere aiutati".
(Wel/ Dire)