Disabilita', Starace (Siep): Soldi Stato male indirizzati
"Politiche disallineate da convenzione Onu, spero per ignoranza"
(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 7 lug. - "Lo Stato ha destinato 30 miliardi di euro al mondo della disabilita', un tesoretto non trascurabile che pero' non viene indirizzato in maniera univoca, coerente a favore di una vera inclusione sociale e in linea con le esigenze necessarie alla conduzione di una vita autonoma. Rispetto all'Europa ci differenziamo in maniera negativa per la forma con cui gli investimenti vengono messi a disposizione. Questi non vengono tramutati in servizi su misura delle esigenze degli utenti, ma forniti sottoforma di denaro cash, come se l'amministrazione pubblica non si fidasse di se stessa ma si affidasse alla libera amministrazione di ciascuno. I servizi offerti inoltre sono standardizzati e non tengono conto delle differenti casistiche". Questo l'intervento di Fabrizio Starace, presidente della Societa' Italiana di Epidemiologia Psichiatrica (Siep), direttore del Dipartimento di Salute mentale e Dipendenze patologiche dell'Ausl di Modena, consigliere generale dell'Associazione Luca Coscioni, e unico componente sanitario della task force di Vittorio Colao.
Starace e' intervenuto durante il convegno 'No barriere, in ogni senso' organizzato dall'associazione Luca Coscioni.
L'incontro ha consentito un confronto tra i dirigenti dell'associazione e molti militanti dei diritti delle persone con disabilita' su azioni civili e giudiziarie per articolare proposte politiche sui temi delle barriere architettoniche, sensoriali, digitali, degli ausili, delle protesi e dell'assistenza sessuale.
Per superare questa gestione occorre, secondo Starace "elaborare un testo unico che proponga misure, benefici, interventi per specifici ambiti, gestito da una governance centralizzata e non da un federalismo dell'abbandono, in grado di superare la frammentazione. Le persone con disabilita' inoltre hanno la necessita' di interfacciarsi con strumenti trasparenti e accessibili. In altri paesi come l'Inghilterra vi e' un 'calcolatore dei benefici possibili' che consente di individuare i servizi di welfare disponibili caso per caso, cosi' da riuscire a orientarsi nella jungla di iniziative spesso sconosciute ai piu'. Infine- conclude Starace- occorre varare anche uno strumento di valutazione delle politiche a favore delle disabilita', dei parametri da raggiungere pena la non acquisizione dei fondi previsti. La Convenzione Onu prevede queste misure ed e' una legge assunta dieci anni fa dal Parlamento italiano, basterebbe fare un'analisi di coerenza tra quei principi e le normative attuali per individuare il gap, spero esistente solo per questione di ignoranza".
Il Convegno 'No Barriere in ogni senso' si e' chiuso con un documento rivolto alle istituzioni che chiede di: 1) Istituire dei registri regionali (gia' esistenti in Lazio e Lombardia) da collegare a uno nazionale, per monitorare l'applicazione della legge sui piani di eliminazione delle barriere architettoniche da parte dei Comuni affinche' l'adozione degli stessi divenga requisito necessario per l'accesso ai finanziamenti pubblici per l'eliminazione delle barriere architettoniche.
2) Evitare che le tipologie di ausili contenuti nel 'Nomenclatore tariffario', destinate ai bisogni piu' delicati e complessi delle persone, siano acquistate e fornite senza adeguate gare d'appalto come previsto dalla nuova normativa.
3) Adottare una legge sull'assistenza sessuale, gia' presentata in Parlamento in altre Legislature, che consenta anche alle persone con gravi disabilita' di poter vivere una dimensione fisica e psicologica relativa alla loro sfera sessuale oggi di fatto proibita.
4) Prevedere un modello di gestione unica per tutto quanto attiene alla disabilita' e le attivita' e gli interventi sociosanitari integrati di cui al DPCM 12.1.2017 (nuovi LEA) con il fine di includere, secondo la metodologia del budget di salute, le diverse misure di parte sociale e sanitaria previste dalle norme per il sostegno all'autonomia, la vita indipendente, la domiciliarita' delle cure per le persone con disabilita' fisica e psichica, attraverso uno strumento informativo completo e di facile comprensione per la massima conoscenza e fruizione dei cittadini.
(Wel/ Dire)
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