Disturbi alimentari, maggiore prevalenza tra vegetariani
Sipps, Fimp, Fima e Simp: In gravidanza rischi carenza zinco, ferro e B12
(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 7 lug. - "Non e' possibile stabilire un nesso di causalita' tra diete vegetariane e i disturbi della condotta alimentare (Dca). I dati della letteratura su pazienti in eta' pediatrica ed adolescenziale sono limitati a studi trasversali in cui i soggetti hanno gia' sviluppato il disturbo. I risultati sono pero' tutti coerenti nell'indicare una forte associazione, statisticamente significativa, tra vegetarianismo e Dca, nonche' tra vegetarianismo ed altri disturbi come bassa autostima, ansia personale e sociale. In tutti gli studi la prevalenza di Dca e' significativamente maggiore tra i vegetariani rispetto ai non vegetariani". È quanto emerge dal position paper realizzato dalla Societa' italiana di Pediatria preventiva e sociale (Sipps), insieme alla Federazione italiana medici pediatri (Fimp), alla Societa' italiana di Medicina dell'adolescenza (Sima) e alla Societa' italiana di Medicina perinatale (Simp). Il documento vuole approfondire il tema delle diete vegetariane in relazione ai disturbi della condotta alimentare, sulla base della ricerca e della valutazione delle evidenze scientifiche a oggi disponibili, condotte secondo criteri metodologici validati. Nel position paper viene raccomandata "l'opportunita' di un monitoraggio in rapporto a segnali premonitori di Dca da parte dei professionisti, nei casi di pazienti di eta' pediatrica e adolescenziale che seguono una dieta vegetariana".
Le quattro societa' scientifiche cercano di fare chiarezza anche sull'influenza delle diete vegetariane nello sviluppo del feto (parto prematuro, peso alla nascita, percentuale di abortivita', sviluppo neuromotorio), evidenziando che "numerosi risultano gli studi di tipo osservazionale con i quali e' stata indagata la qualita' dei fattori di esposizione, i cosiddetti MDP. Non vi sono pero' studi metodologicamente robusti, o studi di intervento che associno gli MDP esclusivamente vegetariani al parto prematuro, al basso peso alla nascita, e alla percentuale di aborto. È tuttavia documentato che le donne vegetariane possono andare incontro a problemi di carenza di zinco, vitamina B12 e ferro, mentre da tali diete puo' risultare una maggiore assunzione di folati e magnesio. Pertanto, se le donne decidono di continuare a seguire tali abitudini alimentari anche durante la gravidanza- consigliano le societa' scientifiche- e' necessario che vengano seguite da personale esperto e monitorate sia durante la gravidanza che durante il periodo dell'allattamento- concludono- per essere eventualmente supplementate con i nutrienti carenti".
(Wel/ Dire)
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