Minori 'al centro del Covid' tra estate, amori e social
Psicologo: Teen cercano visibilita', genitori stressati da incertezza scuola
(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 7 lug. - Gli adolescenti se la sono vissuta meglio dei bambini. Gli adulti non devono trasferire l'ansia e la frustrazione per il 'nodo' scuola sui propri figli. Le estati e i potenziali mancati approcci tra teenager preoccupano meno dell'esposizione social, e ancora una volta viene promosso l'utilizzo della mascherina anche all'aperto. Questa a grandi linee la fotografia scattata da Davide Baventore, vicepresidente dell'Ordine degli psicologi della Lombardia (Opl), pronto a tracciare i confini degli effetti psicologici che la pandemia ha scatenato sui minori lombardi nella diretta Facebook Dire Salute 'Al centro del Covid.
Lombardia: eta' pediatrica e psicologia'.
ADOLESCENTI, BAMBINI E FAMIGLIE - La principale difficolta' ha riguardato "il monitoraggio complessivo di tutti i servizi dell'eta' evolutiva", spiega Baventore, ma il bilancio non sembra essere negativo sebbene permanga qualche differenza tra adolescenti e bimbi. I teen, infatti, "possono aver risentito meno del lockdown dal punto di vista dei contatti sociali che sono gia' in grado di intrattenere attraverso la tecnologia- spiega il vicepresidente Opl- I bambini, dal canto loro, si sono ritrovati in una condizione innaturale di mancanza di socializzazione", a cui si e' aggiunta "una stimolazione meno varia rispetto a quando potevano frequentare asili nido o scuole materne". I piu' piccoli "sono particolarmente predisposti al cambiamento e sensibili agli apprendimenti- spiega l'esperto- e in questo senso un ipostimolazione incide molto di piu' su di loro rispetto a un adulto". L'obiettivo post lockdown, dunque, continua ad essere "il recuperare cio' che e' stato tolto loro. Ho l'impressione che il Covid non sia stato molto democratico con i bambini. Le condizioni di partenza- sostiene Baventore- mi sembra abbiano inciso molto", rispetto a quanto poi "hanno inciso le restrizioni" causate dal virus. Basti pensare alle situazioni di "maltrattamenti o di violenza assistita in famiglia. Essere costretti a rimanere all'interno di contesti cosi' problematici - anche solo per le ore di scuola - e' naturalmente molto complesso".
I SOCIAL E GLI AMORI ESTIVI - Se un tempo l'estate era sinonimo di primi approcci e sentimenti, per gli adolescenti la sessualita' oggi e' cambiata. "I recenti studi accademici ci dicono essere tutto un po' cambiato- riflette lo psicologo- Oggi la disponibilita' di contenuti di tipo sessuale in rete, come anche la liberta' dei costumi, ha reso il tema del sesso un po' meno un tabu' da infrangere. E di conseguenza risulta un po' meno centrale l'attesa del momento estivo come occasione per una potenziale sperimentazione fisica", aggiunge il vicepresidente Opl. Il focus dei teenager ormai, "e' piu' concentrato sugli aspetti di visibilita' che i social media possono dare. Piuttosto il problema su cui si concentreranno di piu' gli adolescenti", nel futuro prossimo, sara' "il come coltivare un'esposizione - che alcuni ancora definiscono narcisistica - di visibilita' verso i propri coetanei. Penso che questa sara' una condizione che incidera' di piu'".
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE - La mascherina "e' un ottimo aggancio per i piccoli dal punto di vista percettivo, perche' i dati sono migliori ma non siamo tornati alla normalita'- ricorda l'esperto- Con i bambini bisogna giocare rispetto all'igiene delle mani e all'utilizzo dei dispositivi di sicurezza". Approcciandoli attraverso "modalita' giocose e comprensibili, infatti, si sono dimostrati anche un po' affascinati" dal lavaggio chirurgico della mani, come dalle altre precauzioni da prendere. Il tema scuola e' "una questione complessa" e per questo motivo interessa maggiormente sia il mondo della politica che quello degli adulti", spiega Baventore.
LA SCUOLA - "Manca ancora la certezza di cosa succedera' e questo e' un fattore di stress per gli adulti. Non avere contezza del se ci saranno dei turni scolastici o se tutti potranno andare a scuola, se ci si andra' con il plexiglass, o solo con le mascherine, espone gli adulti a una difficolta' di spiegazione e di comunicazione precisa".
Il tentativo che va fatto, a detta dello psicologo, e' che "anche se si e' in polemica" nei confronti dell'attuale situazione scuola, "non bisogna trasferire quella polemica e quell'ansia sui figli". In realta', difatti, sottolinea Baventore: "Ormai siamo anche abbastanza abituati a convivere con le restrizioni e con la non prossimita' fisica. Questo e' lo scenario attuale". Rispetto al futuro, poi, e a un ipotetico e minaccioso nuovo lockdown, il vicepresidente Opl conclude: "Abbiamo dei buoni elementi per poterlo reggere. Lo abbiamo gia' vissuto da impreparati e ora- riflette- tutti abbiamo modo per poter programmare un eventuale periodo di rinnovata chiusura: sia dal punto di vista materiale che da quello organizzativo".
(Wel/ Dire)
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