(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 30 giu. - La partecipazione politica si modifica soprattutto nella sua componente invisibile o indiretta: una quota rilevante di cittadini di 14 anni e piu' si informa di politica almeno qualche volta l'anno (71,2%, circa 37 milioni e mezzo di persone).
L'interesse per cio' che avviene sulla scena politica e' un segnale di coinvolgimento e di partecipazione (anche emotiva e psicologica) nelle vicende della vita pubblica e fondamentale e' il ruolo svolto dalle fonti di informazione che sono molto cambiate nel tempo. Lo rileva l'Istat nel rapporto 'La partecipazione politica in Italia - Anno 2019'.
Fra i media predomina la televisione, utilizzata dall'89,2% di chi si informa. Seguono a distanza i quotidiani (33,3%), la radio (32,1%), le riviste settimanali (7,5%) e quelle non settimanali (3,0%). Ma ci si informa anche tramite canali piu' informali come le discussioni e il confronto con amici (25,9%), parenti (22,9%), colleghi di lavoro (13,1%) e conoscenti (12,8%). Il ricorso a organizzazioni politiche o sindacali si colloca in fondo alla graduatoria, con valori intorno al 2% (Tavola 5 in allegato).
Tra chi si informa di politica, il 32,9% ricorre a un solo mezzo di informazione, il 27,0% ne usa due e quasi il 40% della popolazione (39,5%) utilizza tre o piu' canali informativi.
La prevalenza della televisione come canale informativo emerge anche dall'analisi delle combinazioni d'uso delle varie fonti: il 27,6% dei cittadini usa la televisione come unico mezzo di informazione; il 14,6% combina la televisione con canali informali (amici, parenti, conoscenti o colleghi di lavoro), mentre il 7,9% si informa attraverso i quotidiani, oltre che attraverso la televisione (Figura 2).
Rilevanti le differenze di genere: uomini e donne si informano di politica soprattutto attraverso la televisione, ma sono gli uomini a leggere di piu' i quotidiani (37,8% contro 28,2%) e ad ascoltare la radio (35,7% contro 28,0%). Rispetto ai canali informali, le donne si informano di piu' tramite il confronto con i parenti, mentre gli uomini tramite amici, colleghi di lavoro e conoscenti. Anche il ricorso a organizzazioni sindacali o politiche e' piu' diffuso tra gli uomini.
(Wel/ Dire)