(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 30 giu. - La pandemia Covid-19, con le necessarie misure di isolamento e di distanziamento sociale, riporta al centro delle riflessioni psicologiche l'evaporazione del lavoro, lo sgretolamento dei legami e la smaterializzazione di un corpo che tuttavia continua ad esistere. C'e' chi ha iper lavorato nei mesi della quarantena, e continua a farlo anche oggi, e chi si trova bloccato in una condizione di immobilita' operativa, fisica ed affettiva. Cosa succedera' adesso, tutto questo che effetti avra' sulle persone? A parlarne il 3 luglio saranno pensatori di differenti provenienze, riuniti intorno al tema 'Servitu' volontarie nella contemporaneita'? Tavola rotonda sull'uberizzazione e i suoi effetti sul soggetto, sul corpo e sui legami'. L'evento e' promosso dall'Istituto psicoanalitico di orientamento lacaniano (Ipol) e dalla segreteria di Torino della Scuola lacaniana di psicoanalisi (Slp) su piattaforma online dalle 16 alle 19.
"Parleremo di 'uberizzazione' e della sua parola d'ordine 'disintermediazione', entrambe nate dall'uso smodato delle tecnologie di cui tutti noi abbiamo usufruito in questi ultimi mesi. La disintermediazione nel campo del lavoro vede, infatti, un prestatore d'opera (il lavoratore) essere in collegamento diretto con il fruitore del servizio (il consumatore): il lavoro diventa cosi' 'on demand'. Questa condizione- spiega alla Dire la psicoanalista Paola Bolgiani, membro della Slp e dell'Associazione mondiale di psicoanalisi- si riflette anche in altri ambiti". Si va dalla "didattica a distanza (Dad), dove per necessita' docente e discente si sono trovati a vivere un rapporto diretto che ha tagliato fuori l'ambito del collettivo 'scuola', al 'tempo libero'. Prenotare un viaggio, un volo aereo o una casa vacanze e' diventato semplice grazie al web, ma ha slatentizzato forme di concorrenza che rischiano di diventare violente e con forti tratti individualistici".
Nessun giudizio, avverte la psicoanalista, "solo riflessioni e nuovi interrogativi. Oggi la tendenza e' quella di orientarci tutti verso un individualismo spinto, verso un venir meno generale della dimensione collettiva che sta rischiando di diventare un ingombro: 'Nel mio individualismo, ho meno problemi se posso interfacciarmi in diversi campi con un individuo unico'. Certo- ammette Bolgiani- i rapporti collettivi possono essere problematici, ma l'individualismo nell'ambito lavorativo rischia di creare una sorta di concorrenza che puo' essere ancora piu' aggressiva e violenta. Come psicoanalisti dobbiamo ragionare sugli effetti soggettivi che si producono, sulle nuove forme di disagio che derivano da questo aumento della solitudine e dell'isolamento. Se il nostro interfaccia rischia di diventare uno schermo che ci protegge dai rapporti e ci isola dagli altri- chiede la psicoanalista- come fare per inventare diverse modalita' di costruzione dei legami e dei rapporti? Questa e' la nostra realta' e non possiamo non tenerne conto", rimarca la studiosa.
Risposte pronte non esistono. "Da qui l'urgenza di organizzare una tavola rotonda che metta in relazione pensatori di campi diversi per creare qualcosa di plurale e corale- aggiunge Bolgiani- per far risorgere un dibattito che non punti ad affermare una particolare posizione. Lo spirito e' proprio quello di raccogliere idee nuove".
E quando si parla di novita' non si puo' non volgere lo sguardo verso i giovani: "Hanno molto da insegnarci- ricorda la componente dell'Associazione mondiale di Psicoanalisi- spesso si denuncia che sono immersi e isolati nelle nuove tecnologie, invece spesso loro sanno utilizzare questi strumenti anche per costruire un legame sociale diverso da quello che conosciamo.
Valorizziamoli".
In realta' tutti noi ci serviamo delle tecnologie, possono essere considerate 'Servitu' volontarie'? "Siamo noi a dare potere a questo strumento, e non sempre come mezzo piuttosto come fine. L'esperienza della pandemia ce lo ha mostrato- risponde la psicoanalista Bolgiani- ha messo in rilievo che possiamo usare il web in modo consapevole, dandoci la possibilita' anche di non utilizzarlo. La Dad da questo punto di vista e' preziosa, ha messo in luce sia l'opportunita' di mantenere i legami con gli allievi che i limiti della digitalizzazione. Il 90% degli insegnanti- rassicura la psicoanalista- sa che la didattica di vicinanza non e' la stessa cosa. La volontarieta', quindi, mi permette proprio di riconoscere il limite e gli effetti che l'uso della tecnologia ha sulle nostre vite".
Indagando allora l'aspetto della volontarieta', i relatori cercheranno le nuove forme di collettivita' che potranno fare resistenza all'uberizzazione. "Uno dei rischi, altrimenti, che potremmo osservare nel mondo del lavoro e' che ognuno si trovi poi molto solo nella contrattazione e asservito a un potere massiccio. L'isolamento e l'individualismo accrescono il pericolo di creare nuove schiavitu', dobbiamo chiederci quali resistenze si potranno produrre collettivamente".
Alla tavola rotonda i relatori non "porteranno discorsi teorici- conclude Bolgiani- partiremo dalle esperienza sul campo, perche' le esperienza sono qualcosa di vivo e noi dobbiamo tornare a vivere".
Tra i nomi chiamati a confrontarsi ci sono, tra gli altri, economisti, giuristi, filosofi e psicoanalisti. C'e' Lorenzo Benussi, Cio della Fondazione per la Scuola Compagnia di San Paolo; Marie-He'le'ne Brousse, psicoanalista e membro dell'École de la Cause freudienne e dell'Associazione mondiale di Psicoanalisi; Massimo Cuono, ricercatore dell'Universita' di Torino, Dipartimento di Culture, Politica e Societa'; e Laura Piatti, economista e professore dell'Universita' di Torino, Facolta' di Economia e Statistica; Alessandra Quarta, ricercatrice dell'Universita' di Torino, Dipartimento di Giurisprudenza. La tavola rotonda sara' presieduta da Bolgiani, che condurra' la discussione con Monica Gargano, docente del Liceo Classico V. Gioberti di Torino; e Mary Nicotra, psicoanalista della Slp e dell'Associazione Mondiale di Psicoanalisi.
La partecipazione e' gratuita, previa iscrizione per ricevere le credenziali di accesso entro il1 luglio scrivendo a antennaclinica@istitutoipol.it.
(Wel/ Dire)