(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 30 giu. - "Nel periodo del lockdown i giovani sono stati piu' bravi dei propri genitori". A dichiararlo e' Francesco Montecchi, psichiatra, neuropsichiatra e presidente della Onlus 'La Cura del Girasole'. "I bambini e i ragazzi- chiarisce subito l'analista- si sono riorganizzati il tempo che avevano a disposizione in casa in modo creativo, eccellente, senza avere quelle angosce che invece si riscontravano nei genitori. Questi, prima solitamente impegnati a uscire per lavorare, si sono ritrovati in piena pandemia costretti a stare in casa".
Montecchi lavora con minori che soffrono di diversi disagi e i ragazzi che ha visto si sono "impegnati con la scuola e la facevano con maggiore tranquillita'. Finite le lezioni poi erano impegnatissimi a mantenere le relazioni sociali con i propri amici in un modo molto piu' sano di quanto facciano, invece, quando stanno davanti a internet ed eludono la relazione sociale dal vivo credendo di avere una relazione sociale virtuale, che e' patologica", ricorda l'analista. Non tutti, pero', hanno vissuto il lockdown allo stesso modo.
"Diverso e' il discorso quando ci sono delle famiglie disfunzionali con interazioni problematiche- evidenzia l'esperto- In questo caso lo stare tutti insieme a casa e il non avere la possibilita' di proteggersi, per esempio uscendo, ha fatto si' che si attivassero delle relazioni che spesso si esprimevano con atti di violenza fisica e verbale".
Non solo, dal suo particolare angolo d'osservazione il neuropsichiatra sottolinea di aver notato come "i bambini e i ragazzi con fobia scolare - quelli che prima della pandemia avevano rinunciato ad andare a scuola e quindi venivano trattati come se il rifiuto scolastico fosse un sintomo - sono stati spiazzati dall'essere costretti a stare in casa durante il lockdown, perche' hanno perso il valore relazionale che aveva il loro sintomo. Sono andati in depressione- conclude lo psichiatra- proprio perche' hanno perso il valore di forza e di protezione che il sintomo stesso gli dava per non toccare la loro depressione".
(Wel/ Dire)