Conte (presidente opl): servono riadattamento e rigenerazione servizi
(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 16 giu. - "In futuro si determinera' una vera e propria crisi identitaria collettiva, perche' i piani che vengono coinvolti andranno dalla perdita del lavoro, alla separazione e alla poverta'. Il tutto in un contesto insicuro, che mettera' a dura prova l'identita' di tutta la pubblica amministrazione". È uno scenario molto pessimistico quello descritto da Federico Conte, presidente degli Psicologi del Lazio (Opl), partecipando all'evento online dell'associazione POP dal titolo 'Lazio post Covid - con #LazioLab il modello per la ripartenza'.
"Tra qualche mese- chiarisce il presidente degli psicologi del Lazio- immagino infatti un aumento significativo della disoccupazione, un impoverimento complessivo della popolazione e, infine, un distanziamento fisico e sociale che vedra' i ricchi diventare sempre piu' ricchi e i poveri piu' poveri. Questo, purtroppo, potrebbe far aumentare il tasso di delinquenza e criminalita'. La perdita del lavoro potrebbe determinare uno stravolgimento degli scenari familiari".
Secondo Conte "alcuni aspetti psicologici specifici" di questo periodo "condizioneranno il nostro prossimo futuro. "Se le misure del distanziamento fisico, ad esempio, dovessero essere necessarie anche in seguito- continua Conte- potremmo assistere ad un impoverimento delle relazioni sociali, perche' il 90% della nostra comunicazione e' per natura non e' verbale. Quindi immagino un mondo meno sicuro, piu' precario e con un tessuto sociale molto piu' frammentato. E attenzione- rimarca il presidente Opl- perche' il tessuto sociale e' fortemente influenzato da alcuni elementi che sono intangibili, ma costitutivi di quella frammentazione che va ricomposta. In questo senso intendo la mancanza di fiducia negli altri, la mancanza di una prospettiva di un futuro migliore, la percezione di impotenza, o per esempio assenza di opportunita' per i giovani, e l'impossibilita' di sviluppo dell'autodeterminazione individuale. Insomma, tutti vissuti di precarieta' e di insicurezza che condizioneranno fortemente il tessuto sociale".
Dal punto di vista del supporto psicologico, "in situazione di benessere, l'80% dell'utenza che prima del Covid si rivolgeva agli psicologi- aggiunge il presidente Opl- lo faceva a seguito di qualche cambiamento intercorso nella propria vita o perche' si trovava di fronte a scelte che non riusciva a prendere in autonomia. Parliamo di persone che sanno chi sono ma non sanno cosa vogliono e gli psicologi, insieme alle organizzazioni, fornivano aiuto per ritrovare la loro capacita' decisionale e collegarla ai desideri.
Sempre nelle situazioni di benessere c'e' una minoranza che ha, invece, problemi di natura identitaria, non si tratta di persone che non sanno cosa vogliano, ma si tratta di gruppi che non sanno chi sono. In questo caso, il lavoro dello psicologo e' molto piu' complesso- ricorda l'esperto- perche' richiede piu' tempo e l'inserimento di altre figure professionali e di coordinamento". In buona sostanza, argomenta meglio Conte, "quando l'identita' e' fragile c'e' bisogno di un intervento molto piu' articolato, fatto di sostegno e di integrazione".
Le ricette per un aiuto efficace devono poggiare allora su due pilastri: "Forte riadattamento e grande rigenerazione da parte dei servizi. L'aumento di eventi negativi determinera' uno stato complessivo di umore un pochino depresso, quindi nella possibilita' in cui aumenteranno patologie come insonnia, ansia, esordi psicotici- sottolinea Conte- in base a tale consapevolezza, il modello a cui dobbiamo andare a puntaredeve osservare l'individuo nella sua complessita'. Gli Enti devono collaborare avendo in mente che la persona e' un tutt'uno, organizzando i servizi attorno ad essa, non in maniera frammentata e settoriale. In questa direzione come comunita' professionale- conclude- saremo in grado di rispondere alle di domande di aiuto in una visione integrata".
LazioLab si pone, quindi, come "un laboratorio aperto e inclusivo, un modello- sottolinea la consigliera regionale Marta Bonafoni, moderatrice dell'incontro- che puo' rappresentare un esempio per il cammino che dovremo intraprendere in questa fase di ripartenza e ricostruzione, guardando avanti ma imparando dagli errori del passato".
Il laboratorio e' nato durante il lockdown, creato dalla Regione Lazio attraverso 6 tavoli tematici (Logistica, economia circolare, digitalizzazione e semplificazione, universita' ricerca e formazione) e composti da tecnici, esperti e accademici delle universita' del Lazio. Sono stati tutti chiamati a individuare gli interventi prioritari della nuova programmazione economica.
"Il mondo della ricerca ha aderito a titolo gratuito, per costruire la nuova programmazione regionale dopo la crisi sanitaria, estendendo il modello di sviluppo gia' attivato dalla Regione con il fine ultimo di riposizionare il Lazio nel tessuto imprenditoriale. Noi siamo di quel partito che non vogliamo tornare a come eravamo prima- sottolinea la consigliera regionale- perche' pensiamo che il prima sia stato un pezzo del problema, basti pensare a come il virus si e' innescato e come si e' propagato, siamo infatti convinti del fatto che quel sistema e' un sistema malato. La riconversione ambientale e sociale rappresentano le due architravi del progetto", conclude Bonafoni.
(Wel/ Dire)