"Ampliano coscienza e conducono a nostre radici. Utili in pazienti gravi"
Roma, 28 gen. - "Come diceva Shakespeare, siamo fatti della stessa sostanza dei sogni, ci dicono cosa c'e' dentro di noi e attraverso questo confronto e questo dialogo noi possiamo ampliare la nostra coscienza". A parlarne e' Ferdinando Testa, psicologo analista, didatta del Centro italiano di Psicologia analitica (Cipa) di Catania a colloquio con l'agenzia Dire.
Il sogno diviene quindi uno strumento "nella pratica clinica per permettere ai pazienti di avere maggior consapevolezza del proprio mondo interiore, per trovare un'armonia tra processi mentali e corporei- continua Testa- È importante lavorare con le immagini, la psiche e' composta di queste e attraverso la loro analisi e' possibile arrivare direttamente al cuore del problema". Questa tipologia di pratica clinica illustrata dallo psicologo Cipa puo' essere realmente funzionale, soprattutto per "i pazienti che hanno un grave disturbo psicopatologico: psicotici, narcisisti o con gravi disturbi di personalita'". In questi soggetti, infatti, "il linguaggio verbale e la simbolizzazione risulta carente e l'immaginazione" funge da ponte per valicare la propria coscienza e "immaginare un futuro diverso, perche' l'immaginazione- puntualizza- affonda le sue radici proprio nel linguaggio preverbale".
L'era in cui siamo entrati "e' una dimensione sociale in cui prevale l'imitazione sull'immaginazione. Tendiamo spesso a imitare, abbiamo perso la capacita' di immaginare, il che vuol dire avere la pazienza di aspettare- riprende l'analista- che le proprie immagini arrivino dal mondo interiore. Oggi siamo bombardati da immagini virtuali che non ci appartengono". E i sogni resistono a tutto questo. "Quando sogniamo le immagini sono le nostre, perche' anche se prendiamo in prestito le immagini dal mondo esterno, durante il sogno le trasformiamo attraverso i vissuti e le emozioni".
È come se fossimo, spiega Testa, "un albero che si sta sviluppando dalle radici verso i rami, e piu' andiamo avanti piu' ce ne allontaniamo". Il sogno, dunque, ha la capacita' "di condurci alle nostre radici". Occorre, a detta dell'esperto, "operare una distinzione tra immagini autentiche e illusorie.
Perche' la tecnologia e il mondo virtuale ci inseriscono in un mondo di immagini illusorie e non dobbiamo prenderle come nostre. Per questo i sogni sono cosi' importanti".
Le immagini illusorie a cui l'avvento della virtualita' ci ha condotto, infatti, "possono avere dei risvolti negativi, ci spingono a imitare, a copiare, quando il compito dell'uomo invece e' quello di creare. Jung sosteneva che l'uomo si ammali nella misura in cui si allontana dalla creativita'. Per questo- rimarca lo psicologo- la funzione dell'immaginazione e' tanto importante.
Bisogna avere pazienza verso il proprio mondo interiore, rispettare cio' che accade dentro di noi, non tentare di spiegare tutto con la razionalita'- conclude Testa- Il consiglio e' quello di utilizzare il disegno, le attivita' creative, il ballo, la scultura, la scrittura o la pittura non per fare i geni, ma per dare forma alla nostra creativita'".
(Red/ Dire)